Nell’affollato backstage del Concertone c’eravamo anche noi di Talassa: tra un acquazzone e l’altro alcuni degli artisti in line up hanno risposto alle nostre domande a tema “primo”. Vediamo insieme cosa ne è uscito…
Intervista (a cura di Maurizio Anelli) con La Rappresentante di Lista (Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi)
-Maurizio: Ciao ragazzi, in occasione del Primo Maggio vi farò delle domande un po’ particolari, tutte a tema “primo”.
Qual è stato il vostro primissimo concerto come La Rappresentante di Lista?
–Dario: Questo concerto in particolare è rimasto impresso nella nostra memoria proprio perché era il primo. È stato a Vittoria (RG) nel maggio 2012 durante lo Scenica Festival, dove tra l’altro torneremo anche quest’anno (il 18 maggio, ndr.) in 6. Alla prima data eravamo in 2…
–Veronica: Ricordo che durante quella prima data si è esibita con noi una banda di fiati, la Banda alle Ciance.
-M: C’è qualche aneddoto particolare legato al vostro primo singolo?
–D: Mi ricordo che eravamo con altri amici in una casa al mare, vicino a Selinunte in Sicilia, e ad un certo punto proposi a Veronica il verso per una canzone: “Quando passo in via degli uomini, mi sento sempre la protagonista” perché mi raccontava sempre di un episodio in cui era a Pedona (paese della provincia di Lucca dove abitano i genitori di Veronica, ndr.), allora lei subito mi rispose…
–V: …“Alle prossime elezioni sarò io la rappresentante di lista”. Nel 2011, quando c’è stato il referendum sul nucleare, mi sono dovuta davvero iscrivere come rappresentante di lista per votare come fuori sede.
–D: E l’abbiamo tenuto così, sia nel nome della band che nella canzone omonima.
-M: La prima persona, a parte voi, che ha creduto in questo progetto?
–D: Sicuramente Roberto Cammarata, produttore che ha contribuito sin dal nostro primo disco nel 2014. Ed è tuttora qui con noi al Concertone!
-M: Qual è stato il primo lavoro che ricordate di aver fatto, a prescindere dalla carriera musicale?
–D: Mi sono laureato in medicina e ho “rischiato” di fare il medico ma non è andata. Il mio primo vero lavoro è stato l’attore teatrale. Poi la musica ha avuto la meglio…
–V: Io ho iniziato facendo la cameriera nel ristorante dei miei genitori.
-M: Cos’è nel 2019 il Primo Maggio? Ha senso festeggiarlo ancora?
–D e V: Sì, festeggiarlo ha assolutamente senso. Il tema dei diritti del lavoro va avvicinato ai più giovani, così da renderli consapevoli di cosa questo voglia dire davvero. Certo, il rischio è che determinati argomenti vengano trattati solo in momenti come questo, ma pensiamo sia comunque giusto partire da qui.
Intervista (a cura di Maurizio Anelli) con La Municipàl (Carmine e Isabella Tundo)
-Maurizio: Anche con i ragazzi de La Municipàl qualche domanda a tema “primo”.
Vi ricordate qualcosa del vostro primo concerto insieme?
–Carmine: Sicuramente i miei accordi sbagliati, e poi la vergogna e l’ansia.
–Isabella: Io non facevo altro che suonare il piatto di una batteria. Mi ricordo che fu a Lucugnano, un paesino in provincia di Lecce.
–C: Un paesino di un migliaio di abitanti…
-M: C’è una storia particolare legata al vostro primo singolo?
–C: Il nostro primo singolo è stato Via Coramari, una strada di Ferrara dove c’è uno studentato. È una storia vera, parlo dell’esperienza con una mia ex fidanzata e nel video animato della canzone appare un regalo che le ho fatto davvero, quindi è uscita fuori una cosa simpatica.
-M: C’è una persona in particolare che per prima ha creduto nel vostro progetto?
–C: Più che una persona sola, ci sono stati un sacco di amici musicisti che fortunatamente hanno creduto subito nella nostra causa, mettendosi a completa disposizione. Ci hanno dato una grossa mano.
-M: Il vostro primissimo lavoro, a prescindere dalle carriere musicali?
–I: Io in realtà faccio anche tutt’altro, sono un medico e tra un turno e l’altro cerco di seguire questo progetto. Faccio quello che posso, l’ho sempre fatto e quindi va bene così!
–C: Io ho cominciato seguendo dei B&B per i turisti che arrivavano in Salento.
-M: Considerando che le dinamiche del mondo del lavoro stanno cambiando, ha senso festeggiare ancora il Primo Maggio nel 2019? Alimentare l’opinione pubblica in un certo modo?
–C: In verità credo che il tutto andrebbe anche un po’ più politicizzato rispetto agli ultimi anni, ma questa è una mia opinione personale. Noi siamo una band del Sud e il problema della mancanza di lavoro è qualcosa che sentiamo particolarmente. Molti nostri amici sono stati costretti ad andare all’estero o comunque a lasciare il posto dove sono nati, perciò la questione andrebbe affrontata, anche e soprattutto, a livello politico.