“Il club del disco” è un vivace dibattito su telegram tra Alessandra Virginia Rossi e Gabriele Naddeo. È un format per i lettori più affezionati di Talassa: puoi riceverlo una volta a settimana iscrivendoti al nostro canale telegram. Non riceverai più di un messaggio a settimana, perché ci piace essere sul pezzo, ma senza esagerare.
Ogni settimana su “Il club del disco” commentiamo e analizziamo le novità più interessanti in ambito italiano e internazionale. Ogni mercoledì (a volte anche il martedì), invece, pubblicheremo anche qui sul sito il contenuto che gli iscritti al canale telegram hanno letto qualche giorno prima.
Cara Ale,
Alla fine l’abbiamo fatto per davvero. Su Talassa in questo 2020 oltre alla musica parleremo di un argomento veramente personale. Personale come lo staff dei musei e delle gallerie d’arte. Personale come le mostre dedicate a un solo artista. Personale come una visione soggettiva, una prospettiva unica. Per l’occasione siamo finiti a parlare di femminismo e bassi stipendi nel settore museale con la Corporate Business Associate del Denver Art Museum e ne è venuto fuori, pensa te, un format bilingue: italiano e inglese.
Ora torniamo a fare quello che proviamo a fare ogni giorno dal 2016: tentare di conquistare il monPARLARE DI MUSICA. PARLARE DI MUSICA. È uscito il nuovo album della Brunori Sas e nonostante l’euforia generale e la profonda stima che nutro per il buon Dario da tempo immemore, devo ammettere a me stesso di aver accolto questo disco con meno entusiasmo dei precedenti. In realtà, credo che ”Cip” sia forse il disco della Sas più riuscito dal punto di vista musicale e devo dire che ho trovato nel complesso canzoni più ragionate, più mature, più ambiziose, ma meno emozionanti, meno memorabili. Una precisazione però la devo fare subito, smentendomi. Non mi sento di fare questo discorso per Capita così: una canzone pop totale, capace di tenere insieme una melodia accattivante e un testo intimo e struggente, il che non è poco. Chissà se gli ascolti futuri non mi facciano cambiare idea anche sul resto.
Gli ascolti presenti, intanto, non si sono concentrati solo in ambito nazionale: la terra dei canguri va a fuoco e l’etichetta australiana Chapter Music ha messo insieme una compilation di brani, Chapter Bushfire Benefit, il cui ricavato andrà in beneficenza alle associazioni Wildlife Victoria, Fire Relief Fund for First Nations Communities e Gippsland Emergency Relief Fund. La bella notizia è che oltre a sostenere una buona causa, la selezione musicale della Chapter Music è di qualità (vedi la carinissima Losing Myself dei The Goon Sax).
Ora torno a fare quello che provo a fare ogni settimana: tentare di conquistare il mondSALUTARTI CON SIMPATIA. SALUTARTI CON SIMPATIA.
Saluti simpatici,
gab.
Caro Gab,
di solito sono sintetica, concisa, dritta al punto (note vocali a parte). Non questa settimana! Troppe news, troppi scoop, troppe occasioni!!! Personale è partita alla grande con il primo episodio dedicato ad una grande donna che fa parte di quegli addetti ai lavori che rendono possibile ciò che noi talassiani amiamo: lo spettacolo dell’arte. Chi di noi non ha sognato una volta di svegliarsi famoso, figo e geniale come, non so, uno completamente a caso… David Bowie?! Non reggeremmo mai l’adrenalina dei riflettori, diciamocelo, però lasciarci ispirare da chi l’arte e la musica la portano in giro per il mondo è un ottimo spunto anche per orientare il nostro futuro. E poi quel poster di super Thomas, chissà che non se lo accaparri uno dei nostri lettori in stampa speciale?
Femminismo, eh? Mai troppe le parole spese a questo proposito e mi vengono in mente dei fatti importanti. Intanto sono uscite le nomination dell’Academy e sebbene tutto il mondo sia pro Joker, io ho il faccione di Adam Driver stampato su tutte le t-shirt, gli arredi di casa, i cappellini, i quaderni e i poster che possiedo. Questo già dai tempi in cui Adam era il complicatissimo fidanzato di Hanna in Girls. Ma non sono le mie cotte semi-adolescenziali il punto. Piuttosto, la violoncellista e compositrice islandese Hildur Ingveldardòttir Guðnadóttir, per brevità detta “la compositrice islandese di Joker”, potrebbe accaparrarsi un oscar come Miglior Colonna Sonora e battere già diversi record. Che altro? M.I.A. ha ricevuto un riconoscimento dalla corona inglese per i suoi “services to music” che l’ha resa Member of the Order of the British Empire, che non suona proprio fresco come titolo, ma è pur sempre segno del fatto che: 1. M.I.A. è una dea e 2. L’importanza della sua musica è ancora un fatto di rilievo politico.
Noi riconsoliamoci miseramente con la presenza di Myss Keta al dopofestival dato che siamo in un paesello che ha ancora gravi problemi con:
– Reality show in cui delle donne si dice di tutto e di più spacciandolo per “ironia hihihi”.
– Festivàl discutibilissimi in cui alcune presentatrici sono scelte in base alla fama del fidanzato.
– Articoli abbastanza scemi che escono su Il Giornale e che potrebbero sfruttare decisamente meglio l’occasione di criticare, a ragione, i blog sui libri “carini”.
Mi sono dilungata lo so, ma ho solo un ultimo tema di cui voglio parlare e sempre a proposito di gender equality, che amo anche più del femminismo. Sono un membro povero della Gucci Gang, o meglio, amo la moda e amo Alessandro Michele. Perciò non posso non avere gli occhi a cuore nel vedere Ghali e Anderson Paak spararsi le storie coi filtri di Instagram l’uno accanto all’altro in occasione della fashion week di Milano. Alla faccia della mascolinità tossica, Ghali e il suo cappotto rosa shocking mi hanno messo di buonumore per qualche minuto (mai esagerare col buonumore). E sempre per fare il nome di un altro che coi suoi mega cerchi d’oro alle orecchie fa onore allo stile italiano è quel bro di Gemitaiz che da un po’ di giorni fa storie dal Mozambico tra jam session tribali, mercati variopinti e cori di voci meravigliose. Sento odore di gospel-kanye-spiritualità… Sono curiosissima!
Saluti in coro, braccia al cielo, follow Gem!
Ale
P.s. E’ uscito il cartellone del Primavera Sound, cari piccoli hipster. Io però andrò a questo:
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