di Gerardo Russo
Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica settimanale le proposte che ci hanno convinto di più, collegandole a un brano noto che il loro ascolto ci ha suggerito. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a: talassascolta@gmail.com.
La Preghiera di Jonah – Come l’ultima volta
L’intimità dei ricordi cantata tra i corridoi. Un cantato sussurrato sull’autodistruzione come ricerca del piacere, tra i piedi gelati in giro per casa e le perdite di gas. Il pezzo si infiamma in un refrain ossessivo, un capogiro nell’interminabile strada tra il bagno e il soggiorno. Il sound del brano pennella il contrasto tra il presente cupo e le luci rosa che affiorano dai momenti andati via, cercando le scintille del passato mentre si balla nella solitudine della propria stanza.
La Preghiera di Jonah è una band che viene da una lunga gavetta in giro per la Campania e si appresta a pubblicare il suo primo album. Cerca la delicatezza per comunicare le proprie emozioni, non rinunciando ai suoni più oscuri per trasformare in musica ansie e batticuori. Sentiamo in loro l’eco lontano dei primi Tiromancino e le frasi spiazzanti e solitarie di Riccardo Sinigallia. In loro è però forte anche il richiamo all’indie pop contemporaneo, con i suoni elettronici e gli universi interiori cantati da band come I Tristi.