Talassascolta: Leon Seti – “Hell”


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di Gerardo Russo

Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica settimanale le proposte che ci hanno convinto di più, collegandole a un brano noto che il loro ascolto ci ha suggerito. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a: talassascolta@gmail.com.

Leon Seti Hell

Un brano ricco di spunti, sparsi su una base all’apparenza interminabile per come riesce a dare un senso di continua ripetizione. La linea che lega il pezzo è graffiata da armi elettroniche che provano a fare da ascensore tra paradiso e inferno, mixando erotismo e sacralità.  Un cantato angelico arricchisce poi il contrasto di questo curioso esperimento artistico. Discoteca negli abissi.

Leon Seti è un progetto a tutto pop, che decide di creare piroette tra ispirazioni synth e elettroniche. L’atmosfera minimalista della sua musica fa poi da sfondo a un senso di smarrimento interiore. Prende spunto dai grandi innovatori del passato ma anche del presente. L’oscurità di Marilyn Manson, il bizzarro stile dance dei Chemical Brothers, il sound soffuso di Bjork.

per i fan di Bjork – Army of me (Tank girl, 1995)

Pareti che sembrano crollare nella solitudine dell’ascoltatore. Pezzi volutamente mistici, con musiche che a tratti si assentano. Musica che fa a pugni con il vuoto nei brani di Leon Seti e Bjork.