Personale è il nuovo format di Talassa Magazine dedicato al mondo dei musei e delle gallerie. È una mostra intima di volti, storie e punti di vista critici degli addetti ai lavori del settore. 3 stagioni da 5 episodi ciascuna. 15 interviste brevi e 15 grafiche inedite d’autore, ispirate alle risposte degli intervistati. Per ogni stagione una domanda è sempre legata a un tema preciso. Il tema della stagione 1 è il femminismo.
Personale is the new format by Talassa Magazine focusing on the world of museums and galleries. It is an intimate exhibition of faces, stories and critical points of view of the sector. It is 3 thematical seasons of 5 episode each; 15 short interviews and 15 original graphics inspired by the interviewees’ answers. For each season, one interview question will be based on a specific topic. The theme of the first season is feminism.
di Clio Biasco, Gabriele Naddeo e Benedetto Puccia
Season 1: Femminismo – Episode 5:
Lorenzo Balbi (MAMbo / Istituzione Bologna Musei) / poster: Rob Derickx
1. Chi sei e in cosa consiste il tuo ruolo?
Lorenzo Balbi, direttore artistico del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei. Mi occupo dell’ideazione, del coordinamento e della realizzazione della programmazione espositiva e della gestione delle collezioni di 6 istituzioni a Bologna: oltre al MAMbo e a Villa delle Rose, Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica e Residenza per Artisti Sandra Natali.
Who are you and what is your role?
Lorenzo Balbi, artistic director of MAMbo – Museum of Modern Art of Bologna – and head of the Modern and Contemporary Art Area of the Bologna Museums Institution. I deal with the conception, coordination and implementation of the exhibition planning and the management of the collections of 6 institutions in Bologna. In addition to MAMbo and Villa delle Rose, I work for Museo and Casa Morandi, Museum for the Memory of Ustica and Residence for Artists Sandra Natali.
2. Come racconteresti il luogo in cui lavori?
Il MAMbo è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, istituzione pubblica attiva dal 1975 (in origine come GAM – Galleria d’Arte Moderna di Bologna). Da sempre interessato alla valorizzazione e alla sperimentazione in ambito delle arti visive contemporanee, il museo si è distinto storicamente per la sua attenzione alla didattica museale e all’arte italiana. Dal 2007 attivo nell’edificio-simbolo dell’Ex-Forno del Pane, dopo un intervento di adeguamento architettonico da parte di Aldo Rossi, il MAMbo, con le sue mostre e iniziative, gioca un ruolo centrale e di riferimento per la ricerca nelle arti visive contemporanee in Italia.
How would you describe your workplace?
MAMbo is the Museum of Modern Art of Bologna, a public institution active since 1975 (originally as GAM – Gallery of Modern Art of Bologna). Always active in terms of enhancement and experimentation in the field of contemporary visual arts, the museum has historically distinguished itself for its attention to museum education and Italian art. Since 2007, active in the symbolic building of the Ex-Forno del Pane, after an architectural adjustment by Aldo Rossi, MAMbo plays a central and referencing role in Italy for research in the contemporary visual arts with its exhibitions and initiatives.
3. Una mostra che ti ha cambiato la vita?
Non credo che le mostre possano realmente cambiare una vita. Penso che ci siano mostre in grado di aprire nuove visioni, di ribaltare convinzioni, di sorprendere e stupire, così come ci sono mostre che hanno inaugurato nuovi filoni di indagine, nuove modalità di esposizione e di relazione. Tra le moltissime sicuramente When attitudes become form, Magiciens de la terre, Documenta5, La Biennale di Venezia del 2003 ognuna per un motivo diverso. Ma tutte queste le ho dovute studiare sui libri. Tra quelle che ho visto: dOCUMENTA (13) come primo evento di diffusione realmente estesa, la Biennale del 2011 per la coerenza tematica in una mostra universale, la personale di Pierre Huyghe al Pompidou nel 2013 per la relazione con lo spettatore e Philippe Parreno all’HangarBicocca nel 2015 per la costruzione spaziale.
What is an exhibition that changed your life?
I don’t think exhibitions can really change a life. I think there are exhibitions that can open up new visions, overturn convictions, surprise and amaze, just as there are exhibitions that have introduced new lines of investigation, new ways of exposing and relating. Among the many exhibitions I could suggest, I would surely mention When attitudes become form, Magiciens de la terre, Documenta5 , La Biennale di Venezia in 2003, each one for a different reason. But I had to study all of these in books. Among those ones I have seen in person, I would suggest dOCUMENTA (13), as the first truly extended dissemination event, the 2011 Biennale, for its thematic coherence in a universal exhibition, Pierre Huyghe’s solo exhibition at Pompidou in 2013, for his relationship with the viewer, and Philippe Parreno at HangarBicocca in 2015 for the space construction.
poster by Rob Derickx
4. Una problematica attuale legata al tuo settore?
La mancanza di una adeguata alfabetizzazione del pubblico generale nei confronti dei linguaggi del contemporaneo. Il caso della banana di Cattelan è esemplare: quando l’arte contemporanea irrompe sui mezzi di comunicazione di massa gli argomenti di discussione sono sempre e solo due: la provocazione (lo potevo fare anch’io / quella non è arte) e il dato economico (non può valere una cifra così alta). Credo che, a oltre cento anni dall’orinatoio di Duchamp, il livello della discussione dovrebbe e potrebbe assumere toni e contenuti più alti.
Can you tell us about a current issue related to your sector?
The lack of adequate literacy by the general public towards contemporary languages. The case of Cattelan’s banana is exemplary. When contemporary art breaks into the mass media there are always the same two topics of discussion: provocation (I could have done it too / that is not art) and economic value (it cannot be worth that much). I believe that, more than a hundred years after Duchamp‘s urinal, the level of discussion should and could take on higher tones and content.
5. Cosa pensi si possa fare nel concreto per migliorare la situazione al riguardo?
Si potrebbe partire dall’insegnamento dell’arte contemporanea nei licei e nelle scuole superiori, attualmente completamente ignorata dai programmi. Agevolare la visita di spazi dedicati alla cultura contemporanea (musei, teatri, cinema, spazi progetto) con ingressi facilitati e eventi aperti ai diversi pubblici potrebbe essere un secondo passo, così come riconoscere definitivamente i musei come enti formativi e uscire da una dinamica per cui gli spazi culturali sono sempre esclusivamente valutati (e finanziati) solo in base al numero dei loro visitatori.
What do you think the sector could do to address this issue?
We should start by teaching contemporary art in high schools since it is currently completely ignored by the programs. A second step could be facilitating the visit of spaces dedicated to contemporary culture (museums, theatres, cinemas, project spaces) with discounted admissions and events which are open to different audiences. Moreover, we should definitively recognise museums as educational institutions and leaving behind the dynamic for which cultural spaces are exclusively valued (and financed) only on the basis of the visitors’ number.
6. Cosa significa per te femminismo?
Qualsiasi gesto o iniziativa che si contrappone in qualsiasi modo al predominio del modello maschio-bianco-cattolico-eterosessuale-benestante (o almeno alla sua prima e principale caratteristica) come unico possibile paradigma per la società passata presente e futura.
What does feminism mean to you?
Any gesture or initiative which goes in any way against the predominance of the male-white-Catholic-heterosexual-wealthy model (or at least against its first and main feature) as the only possible paradigm for the past, present and future society.
7. Ti va di consigliarci 1 addetto ai lavori, 1 mostra e 1 libro o catalogo?
Seguo con assoluto interesse e una sorta di devozione il lavoro di Anselm Franke, i suoi testi e le sue iniziative dentro e fuori l’Haus der Kulturen der Welt (HKW) di Berlino, tra le mostre attualmente visitabili consiglio la personale Legatura imperfetta di Michael Rakowitz al Castello di Rivoli a cura di Iwona Blazwick, Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio, mentre un libro che tengo sempre a portata di mano è il Codice Ovvio di Bruno Munari: dentro vi si può trovare una risposta a quasi tutto.
Would you like to suggest 1 person from the sector that inspires you, then 1 exhibition and 1 book or catalogue that we should not miss?
I follow with absolute interest and a sort of devotion the work of Anselm Franke, his texts and his initiatives inside and outside the Haus der Kulturen der Welt (HKW) in Berlin. Speaking of exhibitions that can be currently visited I recommend Michael Rakowitz’s personal “Legatura imperfetta” at Rivoli Castle curated by Iwona Blazwick, Carolyn Christov-Bakargiev and Marianna Vecellio. In terms of books, one that I always have with me is the Bruno Munari’s Codice Ovvio (Obvious Codex). In that book you can find an answer to almost everything.
Episodio precedente: Laura Barreca – Museo Civico di Castelbuono | Centro arti plastiche Carrara