Personale: Elisabeth Bodin – Louisiana Museum of Modern Art


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Personale è il nuovo format di Talassa Magazine dedicato al mondo dei musei e delle gallerie. È una mostra intima di volti, storie e punti di vista critici degli addetti ai lavori del settore. 3 stagioni da 5 episodi ciascuna. 15 interviste brevi e 15 grafiche inedite d’autore, ispirate alle risposte degli intervistati. Per ogni stagione una domanda è sempre legata a un tema preciso. Il tema della stagione 1 è il femminismo.

Personale is the new format by Talassa Magazine focusing on the world of museums and galleries. It is an intimate exhibition of faces, stories and critical points of view of the sector. It is 3 thematical seasons of 5 episode each; 15 short interviews and 15 original graphics inspired by the interviewees’ answers. For each season, one interview question will be based on a specific topic. The theme of the first season is feminism.

di Clio Biasco, Gabriele Naddeo e Benedetto Puccia

Season 1: Femminismo – Episode 3:
Elisabeth Bodin (Louisiana Museum of Modern Art) / poster:
Júlia Ventura Bruguera


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1. Chi sei e in cosa consiste il tuo ruolo?

Mi chiamo Elisabeth Bodin e sono una storica dell’arte danese che lavora da 11 anni come responsabile del dipartimento educativo del Louisiana Museum of Modern Art.

Who are you and what is your role?

My name is Elisabeth Bodin, I am a Danish Art historian working for 11 years as head of Learning at Louisiana Museum of Modern Art.

2. Come racconteresti il luogo in cui lavori?

È un museo a 30 km a nord di Copenaghen lungo la costa, con una vista sulla Svezia. Da una parte, è un museo locale situato in una piccola città, ma sta portando il mondo intero in questo piccolo posto grazie alle sue mostre e attività connesse. L’architettura del museo si adatta al paesaggio circostante e alle necessità dei visitatori, dimostrando in modo efficace che entrare in contatto con l’arte è qualcosa di più di un esercizio intellettuale o un principio di puro piacere estetico. È piuttosto un concetto legato al saper creare un’apertura tanto fisica quanto mentale. Il Lousiana mette in pratica questo concetto nel cercare un continuo dialogo tra arte, musica e letteratura – che amo – attraverso mostre, concerti e un annuale festival letterario.

How would you describe your workplace?

It is an art museum 30 km North of Copenaghen, by the sea, with a view to Sweden. On one hand, it is a very local museum situated in a small town, but on the other hand, it is bringing the whole world to this small place through its exhibitions and related activities. The museum architecture responds to the landscape in a very sensitive way and to the well being of the visitors, demonstrating a great understanding that experiencing art is more than an intellectual exercise or pure pleasure principle, but dependent on creating a physical and mental openness. Louisiana does so by constantly seeking a dialogue with art, architecture and nature. Yet also with a dialogue across art, music and literature – which I love – through concerts and an annual literature festival.

3. Una mostra che ti ha cambiato la vita?

NowHere del 1996, quando per la prima volta ho conosciuto artisti come Pipilotti Rist, Janet Cardiff, Yayoi Kusama e ho iniziato a comprendere la potenza del lavoro curatoriale, considerando che NowHere riuniva cinque diversi metodi di lettura della scena artistica contemporanea. Ad esempio: uno femminista con Incandescent o uno fenomenologico con Walking and Thinking and Walking. Ogni tema rimanda a cinque espressioni molto diverse di ciò che stava accadendo nell’arte contemporanea in quel preciso momento. Per quanto riguarda una mostra più recente direi The moon, del 2019.

What is an exhibition that changed your life?

NowHere in 1996 – this is when I first met artists like Pipilotti Rist, Janet Cardiff, Yayoi Kusama and I started thinking about the power of curatorial work, as this exhibition brought together five different readings of the contemporary art scene. E.g. a feministic one, ’Incandescent’, or a phenomenological one, ’Walking-thinking-walking’, which led to five very different presentations of what was happening in contemporary art at the time. A more recent one was an exhibition called The Moon in 2019.


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poster by Júlia Ventura Bruguera


4. Una problematica attuale legata al tuo settore?

Aprire le istituzioni museali e cercare costantemente di ispirare e sfidare i nostri visitatori è una missione generale. Tuttavia, a mio avviso, i musei dovrebbero fare molto di più per affrontare l’attuale mancanza di comprensione della nostra totale interdipendenza / interrelazione con la natura e con noi stessi come esseri umani.

Can you tell us about a current issue related to your sector?

To open the museum institutions and to constantly try to inspire and challenge our visitors is an overall mission. However, in my view the museums should do much more to address the current lack of understanding of our total interdependency / interrelationship with nature and with one another as human beings.

5. Cosa pensi si possa fare nel concreto per migliorare la situazione al riguardo? 

Lasciare che gli artisti ci aiutino a connetterci con la natura e con gli altri esseri umani e ad affrontare in modo critico questa relazione. Parallelamente, pensare attentamente a come produciamo i nostri contenuti nel museo, a chi ci stiamo rivolgendo e perché. È tutto un tentativo di farsi una reputazione o cerchiamo davvero di contribuire alla creazione di un modo più ispirato, qualificato e critico di affrontare questioni difficili? Infine, interrogarsi su una presenza più sostenibile nel mondo.

What do you think the sector could do to address this issue?

Let artists help us connect with nature and other human beings and think critically about this relationship. And parallel to this, carefully think about how we produce our contents in the museum and who we are doing it for and why. Is it all an attempt to grow a reputation or do we really fundamentally try to contribute to a more inspired, qualified and critical way of dealing with difficult questions? Also, questioning of a more sustainable presence in the world.

6. Cosa significa per te femminismo?

Insistere sull’uguaglianza tra tutti gli esseri umani e avere sensibilità e impegno verso una visione del mondo diversa da quella dominata dai maschi bianchi occidentali.

What does feminism mean to you?

Insisting on equality amongst all human beings and a sensitivity / commitment towards other perspectives than the white, Western male dominated view of the world.

7. Ti va di consigliarci 1 addetto ai lavori, 1 mostra e 1 libro o catalogo?

1 persona: una fonte infinita di curiosità e gentilezza arriva da parte del curatore del Louisiana Kjeld Kjeldsen, che dal 1976 organizza mostre di architettura, design e archeologia al Louisiana.

1 Mostra: Potere femminile, prospettive e grande impegno per la natura umana li traggo dalle mostre con i lavori di Pipilotti Rist, come Open My Glade del 2015.

1 Catalogo: Il catalogo della mostra The moon, inaugurata al Louisiana nel 2018, curata da Marie Laurberg. Ha aperto a una nuova comprensione di un fenomeno ben noto eppure molto distante e lontano dalla nostra immaginazione: la luna. Lo ha fatto sottolineando il dialogo costante tra arte e scienza, che porta a nuove intuizioni e indicando la necessità di combinare diverse forme di conoscenza per trovare nuove risposte.

Would you like to suggest us 1 person from the sector that inspires you, then 1 exhibition and 1 book or catalogue that we should not miss?

1 Person: An endless source of curiosity and kindness comes by the Louisiana Curator Kjeld Kjeldsen who since 1976 has been doing exhibitions on architecture, design and archeology at Louisiana.

1 Exhibition: Female power and perspective as well as full commitment to human nature as nature in exhibitions with Pipilotti Rist Open My Glade, 2015.

1 Catalogue: The catalogue from The moon exhibition opened at Louisiana in 2018, curated by Marie Laurberg. It opened to a new understanding of a well-known and yet very distant phenomenon and trigger of our imagination: the moon. It did so by pointing at the constant dialogue between art and science, bringing us closer to new insight. And by doing so pointing to the need of combining different forms of knowledge to find new answers.

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