di Gerardo Russo
Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica settimanale le proposte che ci hanno convinto di più, collegandole a un brano noto che il loro ascolto ci ha suggerito. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a: talassascolta@gmail.com.
What! – Whack
Il brano ci accoglie con una cantilena al tempo stesso biblica e spettrale. La band cerca di toccare le parti più malleabili del cervello per imporre da subito il contatto con l’ascoltatore. Il pezzo evolve poi in un rullo progressivamente infernale, provando a raccontare il vangelo e i canti dell’aldilà al ritmo di un rap tagliente e metallico. La pace del ritornello è poi solo un sorriso spietato che basta appena a riprendere fiato. Un pezzo apparentemente mistico per scatenarsi e liberarsi delle barriere umane e sonore.
It’s not the conclusion
I What! nascono nel 2018 dalle ceneri dei What a Confusion, sulle sponde del Lago di Garda. Il brano che vi proponiamo è tratto dall’EP For One Point. Evidente nelle sonorità della band è la voglia di sperimentare e disilludere aspettative continuamente, anche all’interno dello stesso pezzo. I What dichiarano di ispirarsi a mostri sacri come Limp Bizkit, Rage Against The Machine, Slipknot e System Of A Down. Tra le righe però covano già nuovi stili. La ruvidità hip hop che ha reso celebre gente come 50 Cent o la lirica presa in prestito qua e là lungo le strofe (era venuto in mente a un certo Freddie) sono il prossimo passo.
per i fan di Korn – Twisted transistor (See you on the other side, 2005).
Whack non può che riportarci al metal ossessivo dei Korn, in particolare a questo pezzo che sembra voler creare un pubblico di zombie impossessati devoti alla sola musica. Because the music do.