Il club del disco: il tesoro di Willy l’orbo

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Ogni settimana su “Il club del disco” commentiamo e analizziamo le novità più interessanti in ambito italiano e internazionale. Ogni mercoledì (a volte anche il martedì), invece, pubblicheremo anche qui sul sito il contenuto che gli iscritti al canale telegram hanno letto due settimane prima.


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Cara Ale,

Durante l’ultima puntata del club del disco ho giocato la carta del vecchiaccio, rifiutandomi di ascoltare il nuovo album di tha Supreme nel giorno dell’uscita. Poi niente, ho ceduto la settimana successiva perché, diciamoci la verità, a volte fa bene sentirsi un po’ vecchi dentro, ma alla fine la curiosità ha sempre la meglio. Dopo averlo ascoltato e visto la sua esibizione à la Gorillaz su X Factor, con tanto di ologramma, coriste e Frenetik & Orang3 nella band, devo dire che ho apprezzato e discusso brevemente la cosa con mio fratello di 16 anni (chiaramente l’interlocutore più maturo nella conversazione che segue):

Io: Commenti su tha Supreme? a me sembra in gamba il uaglione!
Lui: 😂😂😂 Sì è molto bravo
Io: Swish swash swishland blim blam bim bum bam gne gne gne wow gium giam
Lui: 😂😂😂😂 Le mie preferite dell’album sono quelle con Marracash e Salmo

tha Supreme a parte, questa settimana devo dire che lo spirito giovane ha avuto decisamente la meglio. Io l’ho lasciato fare e lui, scavando tra le ultime uscite del venerdì, ha ricambiato con una piccola perla: il 5 tracce di Arlo Parks. ”Sophie” è un album che forse non inventa niente, ma che fa a gara con il Daniel Caesar di Get You (ft. Kali Uchis) in quanto a freschezza del sound. Basta ascoltare l’arrangiamento di George per rendersi conto che, oltre ai ritornelli giusti, Arlo Parks ha un gran gusto musicale. Sarebbe fantastico sentirla in coppia con i BADBADNOTGOOD, non ti pare?

Saluti dallo swishland,

gab.


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Caro Gab,

non voglio risultare pressante come il ticchettio delle lancette di un orologio, ma per l’appunto, voglio ricordarti che fra poco meno di un mese impacchettiamo il decennio e lo rispediamo al mittente. Sai chi mi ci ha fatto pensare? Quel furbacchione di Spotify.

Il 6 dicembre infatti è stato scelto per bombardare gli utenti di tutto il mondo con una simpatica mail riepilogativa degli ascolti del 2019. Mancava che chiedesse “Che fai a capodanno?” e avrebbe vinto il premio Prima di Subito in Spam. Ci siamo comunque cascati: il web chiede, noi rispondiamo. Mi voglio soffermare su un fatto, però, dominata da uno spirito che chiamerò “guerra ai criticoni”. Per niente natalizio, aggiungo.

Leggo che certe manovre sono una concessione di dati preziosi, personali, ceduti gratuitamente a impalpabili magnati della musica che poi orientano e determinano le nostre scelte, nonché le linee artistiche che intrappolano l’estro dei musicisti stessi. Sì, è vero, scegliendo di utilizzare una piattaforma come Spotify, un motore di ricerca come Google, app di incontri, app che incorporano persino le nostre fisionomie, ci cataloghiamo in un mega database che per qualcuno poi è il tesoro di Willy l’orbo.

Il punto è che lo scegliamo. E allora hai voglia, caro il mio Gab, a sentirti vecchio solo perché sei in ritardo di una o due settimane sull’ascolto di tha Supreme. Qua si tratta di riprendere in mano l’enciclopedia, di rimpinzare il salvadanaio con i risparmi per il vinile o il supporto fisico, di dare appuntamento a una persona in un bar e non dirle tutto via Whatsapp. Soprattutto si tratta di darsi una bella calmata, capire che tempo ne abbiamo e, come detto nella scorsa news, rassegnarci al fatto che possiamo ascoltare, vedere, leggere solo poche cose alla volta.

Che il mondo rallenti ce lo auguriamo tutti, ma facciamo poco perché questo avvenga davvero. Fortuna che a poco a poco qualcuno sta combattendo per debellare il “fast” dai vari settori a cui è applicato: fashion e food su tutti. Vogliamo organizzare anche noi una sommossa che, d’un colpo solo, ci liberi dalla pressione del binge-listening e dai criticoni dell’era del web?

Intanto in cuffia ho solo:

Presto di Generic Animal, unica novità scelta per questo settimana;

– “Escapology” di Robbie Williams, ricaccione necessario in seguito alla visione di questo;

– “Scialla Semper” di Massimo Pericolo, perché ancora va, ammazza se va.

Saluti slow,
Ale

Qui il link al canale: Talassa: Il club del disco
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