Il club del disco: Una puntata incredibile, meravigliosa, epica, fenomenale, imperdibile

“Il club del disco” è un vivace dibattito su telegram tra Alessandra Virginia Rossi e Gabriele Naddeo. È un format per i lettori più affezionati di Talassa: puoi riceverlo una volta a settimana iscrivendoti al nostro canale telegram. Non riceverai più di un messaggio a settimana, perché ci piace essere sul pezzo, ma senza esagerare.

Ogni settimana su “Il club del disco” commentiamo e analizziamo le novità più interessanti in ambito italiano e internazionale. Ogni mercoledì (a volte anche il martedì), invece, pubblicheremo anche qui sul sito il contenuto che gli iscritti al canale telegram hanno letto due settimane prima.


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Cara Ale,

i nostri amici del club del disco si saranno ormai resi conto che una settimana del club equivale a un numero di giorni terrestri compresi tra il 7 e il 15. Glielo vuoi dire anche tu di non arrabbiarsi se non siamo sempre sempre puntuali? È che ci piace essere sul pezzo, ma, come dice anche la bio della nostra newsletter, senza esagerare. Tra l’altro, è proprio questo il tema di cui vorrei parlarti oggi. Quest’ansia tutta post-moderna di voler essere puntualmente, necessariamente, ossessivamente sul pezzo.

È un ansia che, dal punto di vista musicale, si ingozza con le uscite unificate del venerdì e si trasforma in commenti a raffica sui social del sabato e in titoli di articoli che contengono, nel migliore dei casi, uno dei seguenti termini in riferimento alle uscite della settimana: incredibile, meraviglioso, epico, fenomenale, imperdibile.

L’importante, pare, non è (più) solo non restare fuori dal dibattito, ma esagerare. Fagocitare tutto e subito e gridare al miracolo, o al fallimento, nell’arco di una settimana. È il caso del debut-album di tha Supreme, rapper romano classe 2001 che ha conquistato la vetta della chart italiana di Spotify con il singolo blun7 a swishland. È anche il caso di Lucio Battisti su Spotify. Ieri si accoglieva il suo arrivo sulla piattaforma come un evento straordinario, oggi alcune testate pubblicano articoli sul ”flop” degli album di Battisti su Spotify, rivelando come nel 2019, in fondo, sembra che l’unica cosa che conti siano i maledetti streaming o, ancora peggio, solo i concerti che vanno sold out.

Allora questa settimana invece dell’esordio di tha Supreme – che ascolterò sicuramente e con tanta curiosità appena mi andrà, perché intendiamoci il problema non è mai la musica nuova che esce – preferisco consigliare un altro esordio italiano, del 1977: ”Chinese Restaurant” dei Chrisma (poi Krisma). 

Un’esordio che, con gli anni, diventerà un disco culto, vuoi per le brillanti intuizioni musicali del duo, vuoi per la capacità dei Chrisma di avere successo pur restando un gruppo di nicchia, vuoi ”semplicemente” per canzoni come Lola. A volte mi chiedo chi saranno considerati tra vent’anni gli artisti di culto della musica contemporanea italiana. Artisti che hanno messo la ricerca davanti al successo, agli streaming e ai sold out. Forse Andrea Laszlo De Simone è uno di questi, quindi non mi resta che infilare in zona Cesarini la sua ultima pubblicazione: Immensità.

Saluti incredibili, meravigliosi, epici, fenomenali, imperdibili.

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Caro Gab,

ti scrivo così mi distraggo un po’ e posso subito allacciarmi alla bella notizia che voglio darti. Per Beccogiallo è uscito un volumetto che racchiude le vicissitudini di un personaggio che somiglia proprio tanto al grande Lucio Dalla. Ci trovi i protagonisti delle sue canzoni, le loro storie, il loro rapporto coi tempi che vivono e cioè quegli anni tremendamente complessi che sono stati i 70s nostrani. I disegni bellissimi sono tutti opera di Susanna Mariani, già disegnatrice per Beccogiallo, mentre tutto quanto è scritto appartiene a Luca Amerio. Quindi mentre ti prendi una pausa dai ritmi frenetici del #releasefriday ti consiglio di sfogliarlo e riconciliarti con la carta stampata.

Sempre a questo proposito, non potevano non colpire il mio cuore di carta e inchiostro, le illustrazioni di Todd Alcott che ho scovato questa settimana. Ricordi i fumetti sugli alieni che leggeva il giovane George McFly in Ritorno al Futuro? Invasioni aliene, navicelle, suoni assordanti come un assolo dei Van Halen sparato in cuffia a 1,21 Gigowatt! Bene, se hai inquadrato il genere, Alcott ha realizzato delle versioni vintage comic dei brani più extraterrestri di David Bowie. Per me che sogno la versione graphic novel di qualsiasi cosa possa esistere sulla Terra è subito caccia alle eventuali stampe da appendere in casa.

Meno sconvolta invece sono rimasta per quanto riguarda ciò che ha raggiunto le mie orecchie. Di solito il mio algoritmo è tra i pochi a capirmi veramente, mentre questa settimana mi ha rifilato qualche pessimo ascolto trap che include proprio i geroglifici di tha Supreme, notizie su A$ap Rocky che disegnerà le uniformi del carcere svedese in cui ha soggiornato (WTF?) e infine i Liily. Nome abbastanza poco cool per una band che da LA vuole riportare in auge l’alternative Rn’R e i jeans bootcut portati con le Vans. Diamo loro una possibilità ascoltando ”I Can Fool Anybody in this Town” e dando uno sguardo al video uscito lo scorso 18/11 per il canale Vevo DSCVR che li mette fra le band da tenere d’occhio nel 2020 anche se noi siamo capricciosi e non vogliamo stare sul pezzo.

Faranno anche loro la fine di quella specie di meteore settimanali di cui parlavi poco fa? “There’s a Staaaarmaaaan waiting in the Sky”. Questa la capiranno solo i nati negli ultimi 80 e primi 90.

Alla prossima discover week, e facciamo che non siano due!

Ale