Il club del disco: Una vita di attese

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Ogni settimana su “Il club del disco” commentiamo e analizziamo le novità più interessanti in ambito italiano e internazionale. Ogni mercoledì (a volte anche il martedì), invece, pubblicheremo anche qui sul sito il contenuto che gli iscritti al canale telegram hanno letto due settimane prima.


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Cara Ale,

questa settimana un giovane artista emergente di Poggio Bustone, tale Lucio Battisti, ha conquistato le classifiche italiane dei principali servizi di streaming musicali. Contemporaneamente, un giovane artista emergente di Atlanta, tale Kanye West, non ha pubblicato per l’ennesima volta il suo attesissimo nuovo album, ”Jesus Is King” (also known as ex-Yandhi also known as Kanye ‘tacci tua ho passato la domenica a refreshare la sezione news di Google aspettando il tuo disco).

Soprattutto, questa settimana la mia home di Facebook era piena zeppa di:

a) canzoni di Battisti

a-bis) 29 settembre di Lucio Battisti

b) foto di vinili e cd di Lucio Battisti

c) critiche a chi pubblicava le canzoni di Lucio Battisti

d) critiche a chi pubblicava le foto di vinili e cd di Lucio Battisti

e) post sui dischi bianchi di Battisti-Panella che mancano in streaming

f) meme su Kanye

g) altri meme su Kanye

Al che mi viene spontanea una considerazione veloce: dove devo firmare per avere ogni settimana una home così? Mr Zuckerberg se ci leggi anche qui su telegram ritieniti avvisato e vedi di fare qualcosina al riguardo, su. Perché oltre alle solite polemichette spicciole e alle gare a chi ce l’ha più lungo culturalmente, che lasciano sempre il tempo che trovano, devo dire che mi brillavano gli occhi a vedere Battisti ovunque, a vedere ”Anima Latina” tra i 15 dischi più venduti su iTunes e a leggere una marea di articoli sul tema (a me sono piaciuti questo e questo, per esempio, che guardano alla questione da due punti di vista diversi).

Oltre ad ascoltare Battisti e Kanye a oltranza – che tra l’altro mentre ti sto scrivendo ha pubblicato ”Yandhi”, non ”Jesus Is King”, su iTunes ma in versione suoneria del cellulare – questa settimana pensavo che in fondo Colapesce e Samuel T Herring dei Future Islands hanno fatto qualcosa di simile. Il primo ha pubblicato un pezzo con Mace, mischiando Mura Masa allo stile più leggero del cantautore siciliano (penso a Ti Attraverso); l’altro ha pubblicato un pezzo rap con lo pseudonimo di Hemlock Ernst. In entrambi i casi, secondo me, l’esperimento è riuscito, ricordandoci quanto possono essere mutevoli i confini della pop music nel 2019 e quanto gli artisti hanno sempre più voglia (bisogno?) di uscire dalla propria comfort zone.

Ora scappo a refreshare la news di Google che non si sa mai. 

Saluti in streaming,

gab.


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Caro Gab,

una vita fatta di attese! Quant’era che ascoltavamo il grande Lucio su YouTube sorbendoci gli spot tra un video e l’altro della playlist? Decisamente troppo. Alla fine devono capitolare tutti. Lo ha fatto Prince, lo hanno fatto i Beatles che pure si erano fatti attendere per un po’ prima di entrare nel catalogo musicale più grande del mondo e alla fine hanno ceduto i più ostinati, da Taylor Swift al nostrano Vasco (si accettano battute su come non se ne fosse mai accorto nessuno). Se hai tempo aggiornami su che fine a fatto quell’ideona di Tidal in cui finì anche il mio caro Jack White a braccetto col tuo caro Ye.

Ed eccoci qui a parlare di un altro che si fa attendere come un Messiah. Dov’è ”Jesus Is King”? Non sono mai stata così curiosa di assistere a una svolta, ad un nuovo scherzone di KW o comunque ad un album che ha creato un’aspettativa davvero intensa. Dai Kanye alla fine sono usciti pure i Tool quest’anno, ”Chinese Democracy” è solo un brutto ricordo…che vogliamo fare?

Chi invece crea attese e poi le soddisfa è Nick Cave. Scusami Gabri, ma dirò qualcosa di impopolare. Io di Nick Cave apprezzo l’allure cimiteriale, lo stile raffinatissimo, la profondità poetica, ma non appena leggo o sento il nome del cantautore australiano mi viene in mente una scena di quel filmone di Virzì, Caterina va in città. Sergio Castellitto, padre in cui alberga il germe dell’esaurimento nervoso sinistroide, si ritrova a voler fare il giovane con la nuova amica comunista della piccola Cate. Afferra un cd e declama “Che ascoltate? Ah! Bello, Nick CAVE!”.

Siamo seri, ”Ghosteen” va ascoltato con calma e buona disposizione, perché è firmato da uno dei più grandi autori contemporanei e ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di mitologico…scrutati un po’ la copertina appena hai un attimo! 🌈 Ciò non toglie che possa risultare vagamente soporifero, ma per svegliarci da questo sogno aspettiamo Kanye e la sua musica religios…wait.

Adieu*,

Ale

*(nuovo singolo di Dente, uscito proprio la scorsa mezzanotte.)

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