Color Fest 2019: foto gallery e report dal day 1


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Foto e testo di Patrizia Migale

Report Day 1:
Ora possiamo dirlo, questa settima edizione del Color Fest è stata bella per davvero.
In una Regione dove organizzare eventi di questo tipo non è per nulla facile, attirare non solo ragazzi calabresi, ma anche amanti della musica indie provenienti da varie città italiane è, di per sé solo, un grande successo.
Se sulla strada che porta al Fest si respira aria di salsedine, all’arrivo ci si ritrova immersi in un’oasi verde che, in quanto a temperatura, sembra ben distante dalla spiaggia: si tratta del Parco naturale “La Giurranda” di Platania (Cz), ai piedi del Monte Reventino.
Aria pulita, food truck made in Calabria, piccoli spazi espositivi, stand di artigianato ed un’attenzione alla sostenibilità, grazie al bicchiere riutilizzabile firmato Color Fest/Guarimba Festival, sono solo alcuni degli elementi che fanno da contorno a quella che è una rassegna musicale composta in gran parte da artisti che hanno collezionato vari sold out per lo stivale. Ma non solo. Un certo spazio è stato lasciato anche agli emergenti, come il sorprendente N.A.I.P. e la vincitrice del Color contest “Claudia” in apertura alla seconda giornata.

E’ il 3 agosto 2019. Su uno dei tre palchi del Fest tocca alla Roma Est cantata da Clavdio, talento di bomba dischi, aprire le danze quando il sole è ancora alto. E’ la sua prima volta in Calabria e il Fest lo accoglie nel migliore dei modi.
A seguire gli I Hate My Village e La Rappresentante di Lista: se i primi siamo abituati a vederli su palchi cupi con luci psichedeliche, ora ci regalano un live al tramonto che si scopre altrettanto energico nei riff di Viterbini e nelle ritmiche di Rondanini; i secondi esplodono in un live coinvolgente e nel pieno del loro stile teatrale con abiti e luci coloratissime, che in un crescendo di emozioni trovano anche un momento per far riflettere sul senso dell’accoglienza col pezzo Siamo Ospiti.
Si accendono i riflettori sul main stage, dedicato al talentuoso giornalista calabrese Stefano Cuzzocrea scomparso quattro anni fa, dal quale prende il nome.
E’ la volta dei Tre Allegri Ragazzi Morti ed è subito un ritorno al passato, tipo al mio primo loro concerto di nove anni fa al Circolo degli Artisti. Ci sono band che ti farebbero ancora cantare a voce alta canzoni come 15 anni già, anche se non ce li hai più già da un po’. Ed è subito momento bis o “momento vaffanculo”, per i più affezionati.

Si ritorna sull’altro palco per l’artista di punta di Mamma Dischi, si tratta di N.A.I.P., acronimo di “nessun artista in particolare”, che ha esordito lo scorso marzo con “Nessun Album in particolare”. Il suo live è decisamente sorprendente e la sua musica sembra tutt’altro che niente di particolare. Ascoltare per credere.
Si ritorna sul palco Stefano Cuzzocrea per il concerto di Franco126 che porta un po’ di quella nostalgia alla Califano nella sua stanza singola, messa in scena sul palco con tanto di divani, lampade da cameretta e frigobar. A chiudere la sera ci sono Aimone e i suoi Fast Animals and Slow Kids, in tour con il loro “Animali Notturni”. Uno stage che gioca con i contrasti del nero e del blu di un bosco fitto, abitato dai suoi animali della notte. L’energico Aimone salta da una parte all’altra del palco fino a che, dopo aver dichiarato il suo amore per l’Amaro Silano, non scende dal palco in direzione del bar per uno shot.
La prima serata di fest è già finita, felpa addosso e ci si prepara per l’indomani.