di Gerardo Russo
Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica mensile le 5 proposte che ci hanno convinto di più, collegandole a un brano noto che il loro ascolto ci ha suggerito. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a: talassascolta@gmail.com.
Andrea Giraudo – Chi sarai mai
Serenate dense di parole su musiche che riecheggiano nei vicoli. Ritmi che invitano a ballare dolcemente, mentre una voce cerca di scrutare la verità dietro i passi di una favola danzante. Pizzicando ruvidamente la leggerezza.
per i fan di Roberto Vecchioni – Voglio una donna (Camper, 1992)
Black Snake Moan – Lotus
Il viaggio sta per cominciare. C’è il tempo di una sigaretta o di tutto quello che una persona non fumatrice fa prima di partire. Quel che ci accompagna è uno specchio, per sperare almeno per un attimo di riconoscersi. Brano che è l’introduzione perfetta di un futuro tutto da scrivere.
per i fan di The Good, The Bad & The Queen – Merrie Land (Merrie Land, 2018)
The Jester – Fresh girl
L’America delle sale giochi entra in una discoteca piena di luci vivaci. Libertà che si sprigiona in ogni nota. Inventare, abbozzare, cancellare e ricominciare. Adatti per una colazione dove si mescola dolce e salato, per un pomeriggio tra soap opera e cartoni animati, per una notte bianchissima che non sa di poter essere ancora giorno.
per i fan di Scissor Sisters – I don’t feel like dancin’ (Ta-Dah, 2006)
Mille Punti – Qui, lontano
Similitudini strampalate da cantare in riva al mare. Lacrime tra le onde per poter fingere di divertirsi. Crudelmente ironico e scanzonato. Tristezza da cantare spensieratamente, seguendo una luce lampeggiante che illude ma lascia volteggiare.
per i fan di Selton – Luna in Riviera (Manifesto tropicale, 2017)
Ojama – Old key studios
Lo scheletro di ogni singola azione della vita, raccontata in tutte le sue differenti velocità. Anatomia di un gesto che è sempre lo stesso, ma che non ci porta mai nello stesso precipizio. Conoscersi tra le note e spiccare il volo.
per i fan di The Killers – All these things that I’ve done (Hot fuss, 2004)