Il club del disco: Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?

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“Tutt’apposto rega”

Cara Ale: bentornata.

Sono sicuro che qui tutti sentivano la tua mancanza dato che ormai i miei monologhi si stavano lentamente trasformando in deliri. L’altro giorno ripensavo a questa frase del 2008, quando un ancora semi-sconosciuto Vasco Brondi, prima ancora di “appoggiarsi sul muro a parlare con la ragazza di qualcuno”, condensava gran parte della frustazione, rabbia e spaesamento collettivi degli anni della Crisi in un solo verso de La lotta armata al bar. Chi l’avrebbe mai detto che una decina d’anni più tardi, la situazione non solo non sarebbe migliorata, ma avrebbe preso delle pieghe a dir poco surreali. A questo punto, mentre aspettiamo la fine degli anni Dieci, ho pensato di suggerire a Vasco Brondi un paio di versioni alternative del testo, non sia mai gli venisse voglia di aggiornarlo.

Versione #1 – per sintetizzare l’idiozia dei no-vax e dei commenti beceri su internet: 

Cosa racconterete ai figli che non vaccinerete di ‘sto cazzo di razzismo in rete?

Versione #2 – per riassumere le nostre preoccupazioni sul climate change:

Come racconteremo ai figli che non avremo dei gradi anche sotto lo zero?

Ma soprattutto la Versione #3 – per spiegare l’inspiegabile

Cosa raccontereremo a sti poveri bambini del governo Di Maio-Salvini?

Evidentemente una domanda molto simile a quella della versione #3 se la sarà fatta anche Ghali, dato che nel remix del 18 luglio di Vossi Bop di Stormzy, il rapper di Milano non le manda certo a dire al Ministro dell’Interno. Devo dire che parlare di un remix di Stormzy in cui è presente un artista italiano è una di quelle cose (molto belle in questo caso) che Vasco Brondi nel 2008 non si sarebbe certo immaginato. Una cosa sul remix la voglio dire subito: Ghali ci fa una bellissima figura. Oltre a metterci la faccia e a schierarsi – cosa non scontata in Italia – apertamente e anche con una certa eleganza contro il politico, l’artista di Milano si dimostra in forma smagliante, avendo anche l’umiltà di ammettere che “l’ultimo anno ha fatto qualche flop”. Tutto questo mentre negli USA Kim Kardashian e Kanye West hanno chiesto a Donald Trump di attivarsi per liberare A$AP Rocky – che da una ventina di giorni è in carcere in Svezia – e Trump pare essersi convinto visto che poi ha pubblicato un tweet schierandosi per la liberazione del rapper e offrendo anche di pagare personalmente la cauzione, se necessario. Ci rendiamo conto che qui la situazione è veramente, veramente surreale? In sostanza:

Cosa racconteremo a chi ci farà le veci di questi cazzo di anni dieci?

Giuro che adesso la smetto,

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*zzzzzzzzzzzzzzziuum*

Caro Gabri,

che mi sono persa? Felice di tornare visto che appena mi assento dilaga lo sconforto, Vasco Brondi riemerge dall’ombra e c’è gente che si fa arrestare in giro per il mondo. Potevate dirmelo che vi mancavo così tanto!

Sto notando che i nostalgici cominciano a farsi sentire. Sabato a Roma c’erano tre scelte: i Coma Cose nella roccaforte del live estivo capitolino (Coachella is for boys, Villa Ada is for men), i Muse a sparare raggi laser a ‘o Sssadio Olimpico con Nic Cester in opening e, infine, i Ministri nell’unpopular Rock in Roma. Indovina cosa ha scelto il nostro cuore sempre coerentemente #maistatocool? Sono passati esattamente quei dieci anni di cui parli tu da quando io ho iniziato a seguire Dragogna & co. sempre belli carichi, come ero carica io. 

Quando qualsiasi categoria finisce rinchiusa in qualcosa di più simile a una riserva, ed è quello che sta succedendo da tempo a certo rrruuuock, scatta un istinto di auto conservazione nostalgica stile “si stava meglio quando si stava peggio”. Pure i 3+1 milanesi che cantavano i Tempi Bui (e che mica me l’hanno fatto quel pezzo, mannaggialloro) si sono lasciati andare a qualche critica sulla deriva patinata del rock attuale. In diretta su Radio Due insomma, a detta del bravo Fede Dragogna, per una volta tanto si potevano sentire delle vere chitarre suonare dal vivo. Puntano sulla modestia.

Però pensaci. Come si fa a fare i conti con i sogni che abbiamo dovuto ridimensionare, con i progetti che sono cambiati e, soprattutto, con la musica nuova che non ci convince come ci convinceva quella di dieci anni fa? Non me lo sono perso il tuo sfogo dal titolo “Giocondo in fronte” (ora in repost sul nostro sito) dove hai fatto vincere i Nirvana 1 a 0 contro Lil Nas X. Se stamo a fa’ vecchi? Naaa, nonostante quell’infida Faceapp.

La vecchiaia è un gioco, non preoccupiamocene troppo e a quei figlioletti che non avremo, che mi piace figurare come dei piccoli mutanti post climate change, credo che mi approccerò come tutti i vecchi della storia guardandoli dritti nei loro tre o quattro occhi, mentre agitano i loro tentacoli impazienti: sguardo di biasimo, disapprovazione e boh, per dirne una fresca fresca di uscita, premendo play su “King’s Mouth” dei Flaming Lips, ma anche avvolgendoli nel “Mistero” di Andrea Laszlo De Simone che ci fa viaggiare sempre forte. Infine, perché non per creare un momento d’incontro tra generazioni e dare un’orecchio anche all’ultimo Machete Mixtape, che in fondo la cosa che più rimpiango questa estate è di non essere stata al live di Gemitaiz del 4 luglio…

Per tutto ciò che riguarda lo sfacelo sociale e politico in cui fluttuiamo rispondo facendovi conoscere uno degli ansiosi più geniali di Instagram @alecwithpen. Ecco un suo suggerimento su come praticare lo sport più cool dell’estate 2019: https://www.instagram.com/p/BzmACn1FPYb/

See ya snorkeling around,

Ale

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