Il club del disco: Giocondo in fronte

“Il club del disco” è un vivace dibattito su telegram tra Alessandra Virginia Rossi e Gabriele Naddeo. È un format per i lettori più affezionati di Talassa: puoi riceverlo una volta a settimana iscrivendoti al nostro canale telegram. Non riceverai più di un messaggio a settimana, perché ci piace essere sul pezzo, ma senza esagerare.

Ogni settimana su “Il club del disco” commentiamo e analizziamo le novità più interessanti in ambito italiano e internazionale. Ogni mercoledì, invece, pubblicheremo anche qui sul sito il contenuto che gli iscritti al canale telegram hanno letto due settimane prima.


dd14a1fe94b10a1d1246f.jpg

Solitamente il club del disco è un vivace dibattito tra Alessandra e il sottoscritto. O perlomeno la breve intro che presenta la newsletter di Talassa dice proprio così: “vivace dibattito” e vi dico la verità, io di Talassa mi fido. Ogni tanto però, vuoi per impegni personali, lavorativi o situazioni straordinarie, il vivace dibattito si trasforma in delirante monologo, con buona pace della breve intro di presentazione sul sito. Un paio di giorni fa mi arriva su telegram questo messaggio di Alessandra:

E ora secondo te come glielo dico a Gabriele che è uscito il nuovo album dei Raconteurs e io fino a fine luglio mi chiudo in cameretta ad ascoltare solo quello e col cazzo che ascolto altri dischi?

Subito dopo mi arriva un secondo, allarmato messaggio di Alessandra:

GABRIELE GIURO CHE NON HO SBAGLIATO AD INVIARE IL MESSAGGIO. ERA TUTTO UNO SCHERZO HAHA CI HAI CREDUTO EH! Non è uscito nessun nuovo album dei Raconteurs, senza che gugoli, credimi. Però ho gli esami fino a fine luglio e niente, devo mettere in pausa il club del disco per un po’.

Spoiler: ho gugolato – è uscito il nuovo album dei Raconteurs. Alessandra però “ha gli esami fino a fine luglio” e quindi niente vi tocca sorbire un paio di deliranti monologhi. Scherzi a parte, questa settimana – e per settimana intendo quel lasso di tempo tra l’ultima newsletter e una nuova puntata del club del disco – è stata per quanto mi riguarda molto, molto deludente. Quand’è l’ultima volta che vi siete sentiti un po’ presi per il culo? Io me lo sono domandato quando mi è apparso sulla home di Facebook un articolo di Rolling Stone Italia intitolato “I 50 migliori dischi italiani del decennio”. Vi dico la verità: sono un grande fan delle classifiche di fine anno, di metà anno e tutto quello che volete voi. È un gioco che, preso con la dovuta leggerezza, diverte, crea dibattito, aiuta a scoprire nuova musica e, cosa non scontata, garantisce views alle webzine. Devo dire però che due domande me le faccio quando una classifica sui migliori album del decennio viene pubblicata a giugno 2019 e viene introdotta in questo modo:

è tempo di tirare le somme di questo decennio, giunto ormai alla fine. E se dovesse arrivare altro da qui al 2020, saremo felici di aggiornare la lista

Mi sembra che alla fine del decennio manchino grossomodo sei mesi e che anche “la felicità di aggiornare la lista” suoni un po’ troppo paracula, considerando che tanto ormai RS si è indicizzato alla grande e con mesi di anticipo rispetto alle altre testate, dato che a fine anno ne fioccheranno di liste del genere.

Quand’è l’ultima volta che vi siete sentiti un po’ presi per il culo? Me lo sono chiesto di nuovo dopo aver ascoltato Panini, il nuovo singolo di Lil Nas X. Dopo il successo stratosferico di Old Town Road ero sinceramente curioso e fiducioso. Il seguito però è una canzone veramente, veramente piatta, il cui unico punto catchy e interessante sta nel chorus che cita pari pari la melodia di In Bloom dei Nirvana, in un trionfo di post-modernità e commistione di mondi apparentemente irragiungibili. Niente di male al riguardo, anzi, ma in questo caso non si parla di campionamento o riferimento intelligente. No, la parte catchy di Panini mi gasa perché ricalca pari pari la melodia di In Bloom e in fondo mi starebbe pure bene, però continuo a sentirmi un po’ fregato perché il resto del pezzo non mi dice nulla e allora tanto vale ascoltare direttamente In Bloom, no?

Quand’è l’ultima volta che vi siete sentiti un po’ presi per il culo? Io mi sono rivolto, per l’ennesima volta, questa stessa domanda quando l’Home Festival ha comunicato che per problemi di sicurezza legati a un palco i principali headliner dell’evento non ci saranno. Parliamo delle performance di artisti come Aphex Twin, Jon Hopkins, Pusha T e Mura Masa che vengono annullate due settimane prima dell’evento. Ora servirebbe un’altra puntata a parte del club del disco dedicata alla questione dell’Home Festival e dei festival italiani generali. O quantomeno servirebbe un vivace dibattito.

Però Alessandra sta ascoltando il disco dei…HA GLI ESAMI, HA GLI ESAMI e voi non potete commentare nel canale telegram, oltre a scocciarvi di leggere newsletter troppo lunghe. Quindi facciamo che a sto giro vi linko direttamente quest’articolo di Soundwall e la sua parte 2. Ma come – mi direte voi – eviti di commentare proprio la questione principale? Ecco lo sapevo, adesso vi sentite presi per il culo pure voi. Benvenuti nel club.

Gab