di Claudia Casali
Non c’è cosa più bella di vedere degli occhi brillare di felicità.
Sguardi che si illuminano per azioni semplici come un sorriso, un abbraccio, un bacio. Quando anche il più semplice gesto riesce a cambiare la giornata di una persona, capisci come un piccolo sacrificio possa essere l’ancora di salvezza per chi, da tempo, combatte la partita più importante della propria esistenza e non aspetta altro che mettere a segno il punto più decisivo.
È proprio in questi momenti che capisci l’importanza della vita e di quanto siamo stupidi a sprecare il nostro tempo dietro a futili questioni. È vero che le cose non sempre vanno come avevamo immaginato ma è proprio per questo che dobbiamo far nostra la felicità. Dobbiamo bloccarle quelle immagini, quei ricordi, quelle emozioni che ci hanno fatto credere di essere immortali. Fotografiamole e stampiamole nei nostri cuori, nei nostri ricordi, nei nostri occhi.
Fotografiamoli tutti questi momenti per ricordarci di essere “Vivi Per Sempre”.
Che poi non è così difficile sentirsi sempre vivi, basta non farsi troppe domande ed essere semplicemente sé stessi. Certo, è vero che molte cose sono già state scritte ma sta a noi doverle cambiare.
La nostra vita infatti è un bellissimo racconto con una trama prestabilita. Sta a noi scegliere a chi affidarne la scrittura, a chi lasciare l’arduo compito di decantarla. Magari Shakespeare sarebbe riuscito a raccontare con i giusti versi la tua vita che si alterna tra sogni da realizzare e malinconie rubate.
I nostri giorni però sono scritti nel DNA. Sappiamo che tutto quello che ci meritiamo è un’esperienza amara, tempi difficili che oscillano tra una Domenicamara e abbandoni che il nostro cuore non era pronto ad affrontare. Perché a volte sentirsi traditi può farti odiare il tuo amore. E l’unica soluzione che ti ritrovi è quella di dire definitivamente Goodbye Goodbye a quell’anima che si è persa, a quelle situazioni che non esistono più, a quella città che ha smesso di brillare.
Che poi capita a tutti di svegliarsi e non capire nemmeno come ci si sente, c’è sempre qualcosa che manca. Non fai altro che porti interrogativi, chiederti se nei ricordi degli altri ci siamo ancora o siamo diventati come uno di quei piatti che annegano i propri ingredienti in un brodo caldo. Un Ramen di flashback affogati nel caos di tutte quelle menti ormai troppo distanti da noi e che ci hanno lasciato col cuore per terra.
Ma non per questo dobbiamo smettere di amare. Per Te ci saranno altre storie, altri amori, altre relazioni pronte a farti perdere la testa, pronte a rivoluzionarti la vita.
Certo non tutte le storie sono destinate a stravolgerti. Ci provi ad impegnarti ma è più forte di te, molte volte non riesci a sentirti pronto. Forse proprio perché Ho Capito Che Non Eravamo così tanto forti, così tanto speciali. Ogni storia è a se, è vero, ma alcune hanno quel sapore di illogicità e pazzia che rendono il tutto più incredibile. Come se improvvisamente ti ritrovi a vivere una storia con il cantante della tua vita. Sembra così impossibile, irrealizzabile, irreale. Ma da fan a Groupie il passo è breve e così anche la storia più incredibile della tua esistenza svanisce ancor prima di iniziare.
E la magia dell’impossibile scompare con disincanto. E continui a sognare guardando la luna, perdendo i tuoi pensieri tra cose proibite e 14sigarette da fumare, che lasciano la testa libera di viaggiare. Scappare per capire cosa ti passa per la mente. Sentirsi libera, fuggire da questo senso di apatia che incombe nei cuori di chi non sente più niente, da chi non vede più niente, di chi non ha più niente da fare. Ci si dimentica così che bisogna essere Vivi per sempre per rendere omaggio a questa vita che a volte si comporta da vera stronza.
Perché a metterci ansia è la parola “fine”. Le nostre relazioni e le nostre emozioni hanno date di scadenza che speri siano il più lontano possibile. È per questo che ai nostri occhi le cose immortali assumono un’aurea speciale. Perché sai che sono lì qualsiasi cosa accada, sai che sono lì da secoli, immobili nelle loro posizioni e nelle loro forme.
Come la luna che è sempre pronta a consolarti nelle sere più buie. E sai che non sei l’unico che in quel momento la sta guardando. Come te altre milioni di persone lo stanno facendo. C’è chi alza gli occhi al cielo per guardare le stelle cadenti ed esprimere un desiderio. C’è chi invece è alla ricerca di tutte quelle stelle che a occhio nudo sono impercettibili. C’è chi osserva il cielo disteso su un prato, chi in riva al mare e chi invece dalla piscina della propria casa.
Perché sì, c’è chi riesce a guardare le stelle da punti strategici. Come l’artista messicano Gabriel Orozco che insieme all’architetto Tatiana Bilbao hanno realizzato, in Messico, la Observatory House una casa ispirata all’osservatorio astronomico di Jantar Mantar, costruito a Delhi nel 1724.
Trasformare una casa in una casa-osservatorio è stato il punto di forza di questa architettura. La struttura è infatti aperta alla natura, priva di vetri con una visione completa sul paesaggio circostante, che si può chiudere all’evenienza con tavole di legno che ben si integrano con il resto del contesto. Un edificio nella natura, costruito per osservare le stelle da una sferica piscina panoramica, che di notte si illumina con il calore della volta celeste e che ti immerge in uno spazio sorprendentemente insolito.
Una casa libera da ogni archetipo architettonico, libera di essere lo strumento perfetto per osservare la natura senza filtri. E qualsiasi cosa succeda tu sai che le stelle sono ad aspettarti e che la luna è sempre lì ad attenderti.
Ma non sei solo, in ogni parte del mondo c’è qualcuno con gli occhi al cielo che la guarda. Ci sono io che la guardo dal divano, ci sei tu che la osservi dalla tua stanza. E noi siamo sicuri di trovarla. Così come è sicuro di trovarla Orozco dalla sua piscina, così come è sicura di trovarla la ragazza cantata dai Canova.
Perché la luna è sempre lì, pronta ad essere ammirata da ogni singolo angolo della Terra, pronta a dare conforto a tutti quei cuori sempre più distratti e soli.
“Se è vero che guardi la luna
quando sei distratta della tua finestra
che è sempre la stessa di lunedì, mercoledì e la vedi storta
ma che cos’hai nella testa.”
Canova – 14 sigarette