di Daniela Della Corte
Si torna a respirare finalmente un po’ d’Ossigeno su Rai3, con la seconda edizione del programma ideato e condotto dal front man degli Afterhours, Manuel Agnelli.
A partire dal prossimo 4 aprile fino al 2 maggio 2019, gli appassionati di musica, letteratura, cinema, potranno ritornare a fissare il loro appuntamento settimanale delle 23:10 con il dialogo fra musica, arte e parole.
Il rocker milanese ha già annunciato i nomi degli ospiti che cavalcheranno il palco del Lanificio di Roma nelle prime sei puntate:
-Salmo
– Daniele Silvestri
– Subsonica + Willie Peyote
– Stefano Mancuso
– Zerocalcare
– Chiara Gamberale
– Baustelle
– Marco D’Amore
– Edoardo Leo
– Stefano Boeri
– Anna Calvi
– Martina Attili
– Luna Melis e Chadia Rodriguez
– Sherol, Savages
– Daniele Silvestri e Rancore
– Piero Pelù
– Max Gazzè
– Ivano Fossati
– Fabrizio Bosso
– Young Signorino
– Big Fish
– Mimmo Paladino
– Jade Bird
– Lo Stato Sociale
– Quartetto Prometeo
– Xabier Iriondo
e, come sempre, gli Afterhours.
Ciascuno di loro racconterà le proprie esperienze legate a canzoni, libri e, più in generale, alle loro opere. La responsabilità di essere artisti e cittadini nella società oggi. Se nella scorsa edizione era stato selezionato il tema dell’identità, il riconoscere se stessi e farsi riconoscere come individui anche attraverso il racconto di quelle città che occupano un posto centrale nella geografia culturale e musicale italiana, quest’anno il focus sarà incentrato sulla spaccatura generazionale e su quella transizione che obbliga l’uomo e l’artista in particolare a confrontarsi con le nuove generazioni, nuovi modi di fare e pensare, nuove idee e nuovi concetti. Riflessioni su storia, contemporaneità e futuro attraverso le parole di nuovi talenti e leggende viventi.
Insomma, rockstars internazionali, grandi firme della musica italiana, scrittori, attori, performers, artisti, personaggi di culto ma soprattutto persone, adulti e giovanissimi che fanno parte della nostra società faranno parte di un nuovo viaggio, Ossigeno, e saranno pronti a raccontare storie personali che diventano – o diventeranno- quelle di un’intera generazione.