Continua la serie degli scatti in analogico di Paolo Pitorri, giovane fotografo romano amante della musica e della fotografia vecchia scuola. Dopo aver immortalato il backstage dei Mòn e dei Gomma, è adesso la volta di Gigante, una delle sorprese musicale più interessanti dello scorso anno. Come al solito, tra uno scatto e l’altro, c’è scappata anche qualche domanda. A quanto pare Gigante è già al lavoro sul secondo album, nel frattempo ci godiamo le foto di Paolo e “Tempesta”, l’ultimo dei singoli pubblicati.
Intervista e report fotografico di Paolo Pitorri
Com’è suonare a Roma, città che ormai sta sfornando un tipo di musica sicuramente “in voga”? Senti di farne parte?
Penso che suonare a Roma sia come mostrarsi ad un pubblico con una cultura musicale molto vasta ed è bello anche per il fatto che, come dici tu, stia sfornando un tipo di musica attualmente in voga. ll mio obiettivo all’inizio era di cercare di entrare a far parte di quella fetta di musica, non so se ci sono riuscito, ma alla fine, tutto sommato, poco importa, la musica cambia di giorno in giorno.
Hai girato l’Italia in tour. Come è andata?
Penso che sia stato uno dei tour più belli che io abbia mai fatto. A differenza dei tour vecchi che facevo coi Moustache Prawn, in questo eravamo come una grande famiglia, mi sono confrontato con realtà diverse, abbiamo suonato in tanti festival importanti, cosa che non mi sarei aspettato da subito sinceramente, ho conosciuto anche tanti altri artisti e persone meravigliose e penso che questa sia la cosa più importante dopotutto.
Stai già pensando a qualcosa di nuovo? Cosa ti aspettati dal tuo prossimo lavoro, sia musicalmente che professionalmente?
In questo periodo sto lavorando ai provini del nuovo disco, sicuramente in questo anno sono cambiato tantissimo quindi il secondo disco non sarà mai come il primo e devo dire che arrivato a questo punto, per fortuna, c’è molta carne sulla brace: penso che sarà un bel 2019.
Altre passioni oltre la musica? Parlavamo di fotografia: qualche fotografo che ti piace in particolare?
Mi piace fare video in Stop Motion, ne facevo molti fino a qualche anno fa, poi ho smesso per una serie di cose ma sono sicuro che riprenderò. Non conosco molti fotografi ma ce n’è uno in particolare che mi piace e si chiama Nicolas Bruno.
Come vivete il backstage prima e dopo il concerto?
Dipende dalla situazione, solitamente i miei compagni si accorgono che sta per iniziare il concerto dai versi strani che faccio per riscaldare la voce, dopo essere usciti dall’albergo beviamo una cosetta per scioglierci un po’ e poi iniziamo. Dopo il concerto mi piace parlare con la gente, scambiarci opinioni e fare nuove amicizie.