Songs of resistance: la protesta di Marc Ribot contro Trump

di Miriam Viscusi

Se viviamo in tempi difficili, non è detto che sia facile o scontato, per l’arte, trasformarsi in protesta (Ne avevamo parlato qui).

Un musicista che ci è riuscito in modo adeguato, senza cadere in retoriche facili o copiare in modo sterile il passato, è il chitarrista Marc Ribot. “Songs of resistance 1942-2018” è uscito il 14 settembre per ANTI-records, ma si rivela estremamente attuale oggi, alla vigilia delle elezioni di Midterm negli Stati Uniti che potrebbero mettere in crisi il mandato di Trump. È proprio dopo l’elezione dell’attuale presidente che Ribot ha sentito la forte esigenza di “rivolta” e ha deciso di mettere da parte i drammi personali e portare nella musica i sentimenti e le storie di resistenza.


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“Every movement which has ever won anything has had songs”

Il suo impegno politico, oltre che in diverse campagne, si concretizza nel messaggio contenuto nell’album. Gli undici brani che compongono “Songs of resistance” vengono da più tradizioni e raccontano epoche, popoli e la resistenza a diverse forme di oppressione. Accanto a The militant ecologist (based on Fischia il vento) c’è anche Bella ciao, riarrangiata metà in inglese e metà in italiano e cantata da Tom Waits. La resistenza antifascista italiana è celebrata, ma non solo quella. Srinivas racconta la storia di un indiano ucciso perché scambiato per musulmano. Rata de dos Patos è l’insulto di una ragazza al “bad guy” che le ha fatto del male, anche se Marc Ribot dal sito ufficiale la dedica velatamente a Trump:


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Infine, alcune ballate sono riprese dalla tradizione dei movimenti civili negli Stati Uniti. Ogni canzone ha uno stile diverso e l’arrangiamento musicale rende i brani nuovi come degli inediti. In questo modo, Ribot ha evitato la pura celebrazione del passato. Ci sono anche un paio di inediti veri, come The big fool.

Marc Ribot prima di questo album è stato chitarrista e collaboratore di Raindogs (progetto con Tom Waits) e dei Ceramic Dog . Parte degli incassi della vendita dell’album verranno devoluti all’organizzazione americana The Indivisible Project, che tenta di mobilitare la società civile all’impegno politico dal basso e alla lotta contro le decisioni dell’amministrazione Trump.

“Songs of resistance 1942-2018”, di Marc Ribot con: Tom Waits, Steve Earle, Meshell Ndegeocello, Justin Vivian Bond, Fay Victor, Sam Amidon, and Ohene Cornelius, Tift Merritt, Domenica Fossati, Syd Straw.