di Claudia Casali
La questione per me è semplice: pensavo che con l’aumentare degli anni il numero degli errori che una persona potesse commettere diminuisse. Evidentemente sbagliavo visto che io e le scelte giuste navighiamo da sempre su due canali paralleli.
Nella mia vita l’orgoglio è sempre stato alla base di tutto, ritrovarsi anche a mascherare gli affetti più puri pur di sembrare più forti. Ma se provo a convincere la testa che certi sentimenti non sono reali, il cuore sa perfettamente che sto mentendo.
Così, da sempre, mi ritrovo a combattere con le mie decisioni, sempre troppo razionali e poco istintive, illudendo ogni volta me stessa promettendomi di cambiare. Ma tanto sono abituata a mettere da parte i sentimenti, a dire addio alla parte emotiva che è dentro di me, a dare ragione alla mente e a ripetermi per la milionesima volta “Ciao cuore”.
Perché le cose irrazionali mi metto ansia, paura e sono difficili da gestire. Perché non esiste una dimostrazione scientifica in grado di esplicarle.
Forse servirebbero solo le parole di un poeta, come quelle di Franco Buffoni che Riccardo Sinigallia mescola con un delicatissimo pianoforte e un elegante crescendo di synth. Così So delle cose che so apre il disco entrando in punta di piedi nel cuore dell’ascoltatore.
Un pugno allo stomaco come quando ti accorgi di essere innamorato. Niente mi fa come mi fai tu è la dichiarazione d’amore più bella che la compagna di Sinigallia potesse ricevere. Le chitarre di Adriano Viterbini e Francesco Motta, i violini, le parole sempre giuste. Una stratificazioni di suoni che arrivano diretti al cuore, un testo estremamente puro e semplice che lo rendono uno dei pezzi più coinvolgenti dell’album. Un vero diamante per tutti quei cuori innamorati che non riescono a dichiararsi o che semplicemente vivono d’amore.
L’amore si sa è uno dei principali motori della vita: ti cambia, ti sprona, ti migliora. È quel mix letale di emozioni che nessun altro sentimento è in grado di darti. E così tra falsetti che lasciano spazio a sonorità anni ’70, tra echi del primo Sinigallia e chitarre suonate dal collega Motta, ci ritroviamo in Bella quando vuoi brano che ti lascia con il cuore sospeso e con una domanda in testa: “E tu, i tuoi sentimenti, sei riuscito a risolverli?”.
Ogni canzone è un personaggio, ogni personaggio è una storia, ogni storia è un frammento di vita. Backliner è una dedica ai tecnici di palco, a tutti coloro che rendono possibile la magia della musica, a chi è fuori moda perché non è sotto la luce dei riflettori.
Rimanere in disparte e svolgere un ruolo fondamentale non è da tutti, c’è chi proprio non riesce a stare dietro quella linea e che dell’apparenza ne fa un vero e proprio stile di vita. Le donne di destra ne sanno qualcosa. A colpire è proprio il loro essere inadeguatamente appariscenti, frivole. È il ritratto di una triste femminilità raccontato con un sottile velo di ironia.
Non tutti sono però in grado di vivere spensieratamente. Godersi ogni attimo della vita risulta difficile perché bisogna saper aprire contemporaneamente il cuore e la mente pur di vivere il momento. Ciao cuore è proprio quell’invito a lasciarsi andare, senza impegno e senza troppo preavviso, semplicemente godendosi la vita.
E chi la vita la sa vivere davvero sono i bambini. I ricordi dell’infanzia sono sempre i più ricchi di emozioni, i più vivi ed è sempre bello ripercorrere nella testa gli eventi accaduti negli anni passati. Dudù è un incalzante susseguirsi di suoni che corrono veloci insieme ai ricordi. L’affetto per una tata e una forte riflessione sociale sono la base di uno dei pezzi musicalmente più ambiziosi.
Ambiziosa è anche Che male c’è. Il cuore viene preso a morsi, gli occhi a stento riescono a reggere la commozione per una delle storie che ha per sempre cambiato il nostro paese. Valerio Mastrandrea e Sinigallia hanno creato una magia, un piccolo capolavoro dedicato a Federico Aldrovandi. Il dolore e la malinconia emergono velocemente, non è possibile morire a 18 anni senza una ragione, senza una spiegazione.
Ma si sa, quando il cuore diventa pesante non ci resta che provare ad andare avanti A cuor leggero. La colonna sonora di “Non essere cattivo” è stata inserita come brano di chiusura del disco. Una classica canzone d’amore ricca di romanticismo e amarezza tipica di tutte le storie.
Che poi ogni storia d’amore è diversa. Alcune annullano le distanze, altre durano nel tempo. Altre ancora invece riescono ad arrivare in quei luoghi segreti del cuore che sono difficili da raggiungere. Le strade per arrivarci sono tante ma non sono tutte uguali, bisogna saper trovare quella giusta, quella che riesce a raggiungere quelle distanze inarrivabili che mai nessuno prima era riuscito a percorrere.
Ma solo avendo il coraggio di percorrerle si avrà la possibilità di godere della bellezza della sorpresa finale. Come quando affronti un viaggio, attraversi continenti diversi dal tuo e ti ritrovi a percorrere distanze lunghissime. E l’unica cosa che vuoi veramente è goderti la bellezza circostante ed evadere dal tuo caos che troppo spesso ti tormenta.
Magari passare una notte tra bianche dune di sabbia di fronte l’oceano Atlantico, in un posto desolato come il parco nazionale di Skeleton Coast, in Namibia. Magari passare la notte nello Shipwreck Lodge un lussuoso ed esclusivo rifugio realizzato dallo studio Nina Maritz Architects.
Il “rifugio del naufragio” è un progetto che vuole ricordare le numerosi imbarcazioni naufragate negli anni in queste spiagge desolate. Ogni elemento della struttura è stato realizzato nel rispetto dell’ambiente; il legno, che vuole ricordare i pezzi rotti delle navi, è stato modulato in modo da poter essere smontato con facilità data la concessione del sito di 25 anni.
Nessun altro luogo riesce ad arrivare dove arriva il rifugio del naufragio. La sua unicità è il suo punto di forza, un po’ come succede in amore. Ci innamoriamo sempre della persona che riesce ad arrivare dove nessun altro prima era riuscito ad arrivare. E le emozioni che proviamo sono uniche, rare e vogliamo tenercele strette. Ci si affaccia così nel cuore dell’altra persona e si rimane stupiti perché ci si accorge che nient’altro al mondo riesce a farci quell’effetto.
“Niente mi fa quanto mi fai tu
niente arriva dove arrivi tu
e so che può sembrarti stupido
dirtelo adesso che non ci cambia più
e niente mi fa come mi fai tu.”
Riccardo Sinigallia– Niente mi fa come mi fai tu