di Claudia Casali
Non sono un ottimo esempio, lo ammetto. Nel 99% dei casi mi ritrovo nei guai. Forse perché complicarmi la vita è l’unico sport che pratico. Ovviamente insieme a fare scelte sempre sbagliate e a deludere le aspettative.
Ecco, ammetto che in questo sono una vera atleta. Forse per la paura di fare il passo più lungo della gamba, forse per non voler mettere da parte l’orgoglio. Di certo la delusione è la componente fondamentale del mio sport preferito, la vita.
“Deluderti” ti destabilizza, ti libera dai pesi creati delle aspettative. Maria Antonietta è la nostra Marianne de “La libertà che guida il popolo”, una guida fondamentale per affrontare una ribellione interna. Nove tracce e molte aspettative da deludere, la ricerca di una felicità non illusoria e la volontà di sentirsi libero.
Libero dall’insicurezza emotiva che molto spesso ci omologa, ci disegna come linee di contorno ben definite ma che non ci rappresentano.
Deluderti
risulta difficile quando non hai aspettative da mantenere, quando acquisisci una consapevolezza emotiva ed una maturità che nessuno può intaccare. E così in Cara ombra si fa spazio alla luce. Ci si dimentica di chi ci ha portato nell’ombra, di chi ci ha attaccato. Ci spogliamo della nostra sicurezza e ci affidiamo completamente a chi ci apprezza nella nostra totalità.
Non adattarsi alle convenzioni, avere il coraggio di stare in disparte, rimanendo fedeli alla nostra felicità. In Vergine si contrappongono immagini forti a melodie delicate e raffinate. Il fuoco della cattedrale cantato nel ritornello si sfiamma con Pesci, secondo singolo del disco. Un pop apparentemente leggero che si allontana dal punk dei lavori precedenti, sinonimo di una maturità artistica acquisita nel tempo e che si evidenzia di traccia in traccia.
Letizia Cesarini fa delle delusioni il fil rouge di tutto l’album. Le aspettative mancate, il coraggio di ridimensionare le proprie volontà, rendendo giustizia a ciò che siamo davvero. Semplicemente seguendo il nostro Stomaco, i nostri istinti, in tutti quegli Oceani di situazioni che l’universo ci fornisce e a cui non riusciamo a rimanere indifferenti.
La produzione di Giovanni Imparato (Colombre) conferisce all’album un respiro più ampio. Dalla solenne Cara che rievoca alla memoria i grandi classici dei più importanti nomi femminili della musica italiana, ad Abitudini un brano in perfetto stile indie-pop.
Si arriva così alla conclusiva E invece niente, una traccia che inizialmente era stata pensata per i Tre Allegri Ragazzi Morti ma che però si prestava benissimo alla chiusura del disco e che è tornata così nella mani della propria autrice.
Quindi bisogna trovare solo quella dose in più di coraggio per saper deludere. Deludere sì, ma sempre con il sorriso sulle labbra e rendendo giustizia a quello che siamo diventati.
A volte non sempre il nostro coraggio viene ripagato, ma da situazioni scomode possono nascere grandi cose. Magari abbiamo deluso le aspettative di una determinata persona ma probabilmente abbiamo soddisfatto quelle di qualcun altro.
Ed è proprio così che è andata nel lontano 1945 quando Edith Farnsworth chiede ad uno dei più importanti architetti del tempo di realizzare la sua nuova casa in prossimità del Fox River, a Plano. La travagliata storia d’amore tra i due, le inondazioni del fiume e i problemi scaturiti dalla complessità dell’edificio, hanno generato grandi delusioni e rabbia, tanto che le aspettative di Edith sono finite in tribunale.
Ma le delusioni della giovane dottoressa sono state una vera e propria gioia per gli appassionati di architettura. La Farnsworth House è un piccolo gioiello architettonico realizzato da Mies van der Rohe. La purezza dei dettagli, la pareti esterne completamente vetrate e un limitato uso degli elementi strutturali fanno sembrare l’edificio magicamente sospeso.
Così come fa il Fox River che in piena travolge la Farnsworth House, “Deluderti” inonda le nostri menti lasciandole navigare tra i nostri mille pensieri e le mille aspettative che a breve verranno deluse.
“e se non mi amerai avrai i tuoi pensieri
anche io ho i miei, non te li dico mai”
Maria Antonietta – Deluderti