di Gerardo Russo
Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica mensile le 5 proposte che ci hanno convinto di più, in rigoroso ordine alfabetico. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a: talassascolta@gmail.com
Andrea Di Giovanni – Got To Blame
Andrea Di Giovanni è un eclettico artista che non si accontenta della semplicità. Ricercato nel look, ispirato a David Bowie, potente e tetro nel suo stile musicale. Got to blame è un susseguirsi di spaventose curve che vi condurranno ai posti più oscuri della vostra mente. Le sue note ci cullano inizialmente, quasi per assopirci, poi con forza ci prendono e ci interrogano violentemente sulle nostre contraddizioni. La sua altisonante voce si sostituisce ai nostri pensieri, diventando un crudele io interiore che ci mostra quanto siano simili le cose che desideriamo e quelle che si spaventano. Musica da capogiro.
Leave The Memories – No More Bad Days
I Leave The Memories sono una band da un energico pop che sa combinare la suspance da ballo di fine anno alla Backstreet Boys e i ritmi da fuga in roulotte dei Lumineers. No more bad days è la pimpante tensione provata aspettando qualcosa di bello. Le strofe racchiudono la briosità di tutti quei piccoli gesti che ci avvicinano a un domani che crediamo migliore. Una strada soleggiata che ci porterà in campagna, il nodo alla cravatta fatto prima della festa, un orizzonte che non scompare mai perché quando raggiunto si trasforma in qualcos’altro. Una canzone da zaino in spalla, splendidamente pop per elettrizzare un presente che vive di futuro.
Monica P – Corpi fragili
Monica P è una cantante adrenalinica, dotata di una voce magnetica e capace di danzare su ritmi tambureggianti. La presentiamo con Corpi fragili, un brano che ci regala un elettropop alla Subsonica, ricco di toni ipnotici e di parole che si rincorrono tra loro. Il pezzo è una storia d’amore che si consuma in un labirinto. Ogni nota prova a lasciar esplodere un’enorme paranoia latente, quella che sopportiamo ogni notte rigirandoci continuamente nel letto. La porta per uscire da tutto questo si apre improvvisamente e per pochi istanti. Questa canzone è la corsa frenetica per riuscire a scappare in tempo.
Nelcaso – Rialto
I Nelcaso ci propongono un rock malinconico e arrabbiato. Il loro brano Rialto sembra descrivere lo spaesamento di una quotidianietà opprimente. Una lunga salita in ascensore, un’attesa a un semaforo, i lacci delle scarpe che non sopportiamo ma che siamo costretti a indossare. Avete presente quando nelle cuffiette sentite una musica del tutto opposta al contesto che avete attorno? Questo pezzo è quel momento. Un tram muto dove i pendolari guardano il cellulare, dove si lascia il posto agli anziani, dove gli studenti invidiano le ansie dei lavoratori e i lavoratori quelle degli studenti. Questa simbolica pellicola d’autore scorre mentre noi siamo lì, intrappolati nelle nostre cuffiette ad ascoltare le urla che non libereremo mai.
Verganti – Il distacco
Misticità e trascendenza s’incrociano nelle note dei Verganti, una band che sembra arrivare dallo spazio profondo. Il distacco ci lascia smarriti, ma è un brano che si assapora pian piano, portandoci a un piccolo viaggio interiore. L’oscuro clima del pezzo, creato da una voce quasi metafisica, svanisce lentamente, svelandoci che i sentimenti sono simili ai nostri anche sulle stelle più lontane. Un amore che travalica le galassie, bello da vivere e da decantare, grazie alla poesia orchestrata da un gruppo di artisti che non potrà mai avere un’epoca.