L’abbiccì dell’architettura: San Diego/ Álvaro Siza Vieira


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di Claudia Casali

Fermarsi. Bloccare l’istante che si sta vivendo e riflettere se si sta facendo tutto quello che ci rende felici. Quante volte non abbiamo esternato un’emozione per paura di essere giudicati. Quante volte non lo abbiamo fatto per orgoglio, per non essere feriti. Tenersi tutto dentro e lasciare che il tempo cancelli ogni traccia di ciò che sentiamo. Ma il tempo non fa dimenticare. Il tempo archivia, nasconde momentaneamente. Ma non cancella.

Bisogna buttarsi e vivere ogni situazione. Facendo sicuramente cazzate, ma almeno puoi dire di aver vissuto. E non importa se verrai giudicato. Hai fatto quello che sentivi. E ti sentirai più libero. Così come quando non riesci a non pensare e il tuo cervello elabora idee. Quando ti viene l’ispirazione per quel progetto di vita a cui stai lavorando da tempo. Per quella canzone o per quel racconto che non hai mai avuto il coraggio di rendere pubblico.

E non importa se l’illuminazione arriva nel momento meno opportuno. Anche se potrebbe sembrare fuori luogo, fermati. Interrompi ciò che stai facendo e fissa la tua idea.

È proprio così che è nato “Disco”, album che da ufficialmente il benvenuto a San Diego nel mondo della vaporwave italiana. Nove tracce all’insegna degli anni ’80, di ridondanti synth-pop e sentimenti irrisolti. Come Dio, prima traccia del disco. Alla base malinconia ed emozioni contrastanti. Immagini che definiscono una ben precisa estetica vaporwave di cui San Diego ne è portavoce.

Vueling è invece il primo brano apparso su YouTube. Si interrompe sul più bello, così come finisco gli amori più interessanti, le storie più intense. Inaspettatamente. Come un cuore che scoppia.

Paperopoli – una parodia di una società moderna consumistica, accompagnata da un ritmo incalzante e voglia di ballare – insieme alla sua sveglia sono di buon auspicio per un giovane produttore che sta portando avanti un progetto senz’altro innovativo.


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San Diego è riuscito a combinare il cantautorato italiano con il mondo dance degli anni ’80. I suoi pezzi assumono così dei suoni familiari ma allo stesso tempo innovativi. Come Agosto, brano in cui sono udibili le melodie tipiche di quegli anni che lo hanno visto crescere.

Ma le atmosfere nostalgiche non sono finite qui. Meteo è forse la canzone che più mette in risalto l’amore di San Diego nei confronti degli anni ottanta. Difficile sarà per i Millennial riconoscere il campione di Johnny è quasi magia che accompagna tutto il brano.

Conchiglie è la traccia che chiude il cd. Con la speciale partecipazione de Lo Sgargabonzi il brano contiene diversi riferimenti alla cultura popolare dei decenni passati. Con una formula che ricorda alcune tracce de Lo Stato Sociale, Conchiglie sottolinea come il lavoro del dj romano sia riuscito a riassumere diverse tipologie di correnti musicali. Iosonouncane, Giovanni Truppi e Cosmo sono solo alcuni dei cantautori che hanno influenzato il nuovo lavoro di Diego De Gregorio.

Meme è un’esplosione di sonorità che arrivano in modo diretto all’ascoltatore. Queste sonorità retrò accomunano il lavoro del musicista romano a quello di altri artisti come Leo Pari.

Campionessa invece, ultimo brano caricato su YouTube, è un concentrato di nostalgia del futuro.


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Aquagym è il brano che campiona Sorrisi is magic. La storica sigla dei Telegatti scritta da Luca Jurman diventa il punto di forza della canzone che risulta essere una delle più travolgenti. Un mix perfetto tra il cantautorato italiano attuale e la musica dance italiana. Una combinazione perfetta tra il vecchio e il nuovo.

Come il complesso delle Piscine di Leça di Álvaro Siza Vieira, combo perfetta tra design e natura. Completate nel 1966, le piscine sono state riconosciute come monumento nazionale e patrimonio internazionale. Ogni spazio è stato pensato in relazione al mare. Rampe, pianerottoli e gradoni sono strettamente collegati tra di loro.  I locali tecnici, gli spogliatoi, il bar e l’ingresso seguono un percorso che porta progressivamente verso il mare. Tutto il progetto è stato realizzato per poter godere appieno delle acque dell’Atlantico in totale sicurezza. Per rendere le piscine il più naturali possibili, l’architetto portoghese ha integrato la costa rocciosa naturale all’interno delle nuove vasche d’acqua.


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Scavate nella scogliera viva, i nuovi impianti sono stati realizzati in modo da conciliare le strutture con il paesaggio circostante. La piscina per i più piccoli è delimitata da un muro di cemento curvo su un lato e grandi rocce sull’altro. La piscina per gli adulti è invece posta più internamente, creando un tutt’uno con l’oceano, separato solamente da grandi rocce naturali. Il cemento basso, che delimita una parte della piscina più grande, permette un perfetto collegamento visivo tra l’oceano adiacente e le piscine di Siza.

Tutto il progetto è  stato sviluppato con materiali semplici, che fossero in grado di integrarsi in modo del tutto naturale con il paesaggio limitrofo. A differenza del mare descritto da San Diego nella sua Aquagym, in quello delle piscine di Leça è più facile incontrarsi. Perchè è un mare confinato. Ma solo fisicamente. E non visivamente. Perché lo sguardo sarà proiettato sempre oltre. Sempre verso ciò che ci fa sognare. Sempre verso ciò che vogliamo veramente guardare.

“Noi dentro questo mare non ci incontreremo mai”
San Diego – A Q U A G Y M