Talassascolta: 5 artisti emergenti per settembre

di Gerardo Russo

Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica mensile le 5 proposte che ci hanno convinto di più, in rigoroso ordine alfabetico. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a:talassascolta@gmail.com

Bombay – Sospesi

I Bombay sono una band alternative-rock di Bologna. La presentiamo con un brano che esprime tutte le loro qualità: testi diretti, suoni forti e viaggi continui tra sensazioni di forza e debolezza. Sospesi parla di tutte le persone che non hanno il coraggio di cambiare vita, di perdere quello che si ha per cercare altro, spaventati dal cambiamento come se fosse un enorme burrone dove non si vede la luce.  Il dialogo interiore del brano, condotto con note graffianti e forti autocritiche, ci svela come un profondo abisso non potrà però essere più vuoto delle giornate vissute con la paura di sognare. Così il nulla può solo diventare un infinito dove lanciarsi senza paracadute.

 

Iza Grau – Days Are Nothing

Iza Grau è il nome di una dark rock band modenese. L’oscurità dei loro brani è apocalittica e noi immaginiamo i fan di questa nuovissima band come i fedeli di una nuova religione: i versi di Days Are Nothing sembrano ultraterreni. L’aldilà che percepiamo non è però necessariamente “altrove”, è dentro noi stessi, nello scorrere delle nostre vene che sentiremo sconosciute fino al punto da non saperne il colore, finendo per immaginarle blu oltremare o verde bottiglia. Non c’è nulla che possa rendere la vita più semplice se non la nostra forza. Restiamo noi, soli, a supplicare noi stessi per riuscire a superare ogni paura. La misticità del brano lascia percepire però che tutto questo potrebbe non servire a nulla, così quel liquido sconosciuto che scorre dentro di noi potrebbe sembrarci solo nero, lo stesso che i nostri occhi vedranno ogni volta che saranno chiusi.

Piuma Makes Noise – Sugar Daddy

I Piuma Makes Noise sono un gruppo che riesce a elettrizzare combinando i generi più disparati. Sugar Daddy ci trascina già dal primo ascolto, catapultandoci in una mente iperattiva in cui i pensieri viaggiano alla stessa velocità delle note. Pensiamo ai preparativi per una serata, al trucco, all’abbinamento giusto da scegliere e poi all’immancabile specchio in ascensore dove paranoicamente controllare il tutto, gesto ripetuto poi con più convinzione attraverso i finestrini delle auto parcheggiate per strada. Ci vorrebbe uno skate per sfrecciare come la nostra mente ci sta chiedendo, ma ci accontentiamo di un po’ di pioggia, utile a rendere la strada scivolosa, per riuscire a rappresentare in scioltezza la nostra mini coreografia interiore. In pochi secondi si passa da un pensiero all’altro, dalla voglia di dolce a quella di salato, ad immaginarsi con i capelli sciolti o con dei tatuaggi, dall’andare a ritmo di hip hop fino a passi in stile rock’n’roll.

 

Rose – Same Things

Rose sembra venire d’oltreoceano, ma in realtà è una cantante che riporta ad alti livelli il blues che Pino Daniele aveva portato fino ai vicoli di Napoli. Il risultato, con Same things, è la nostra metropoli personale, pulsante di vita e di attrattive. Il brano ci lascia viaggiare tra le mille possibilità di un posto coloratissimo. Spendiamo piacevolmente il nostro tempo libero tra vetrine, ristoranti esotici e centri commerciali, lasciandoci cullare dalle sicurezza delle nostre abitudini. Ci rilassiamo anche con le pulizie domestiche, dove riusciamo a ballare tra una spolverata e l’altra con la musica in sottofondo. Un lenzuolo profumato dove addormentarci ci ricorda la letizia e la tranquillità della vita nella nostra città. Tutto quello che abbiamo intorno, dentro e fuori casa, è luminoso. Tutte le cose che ci appartengono ci fanno sentire protetti.

 

Valentina Polinori – Lolita

Valentina Polinori è un’esordiente cantautrice romana. Pensate a una voce sottile ma incantevole, alla Elisa, poi alla poesia e ai giochi di parole di Erica Mou. Il brano Lolita è uno squisito assaggio del suo stile ricco di dolcezza e di poesia. Il brano è un inno all’attesa, all’inutile pensare al domani, alla solitudine della propria stanza quando non si ha nessuno con cui condividerla, neanche un principio cameriere che “serva” davvero. Una canzone sul nulla che riesce però a cogliere tutta l’essenza della tristezza se ci fermiamo a contemplare un corpo evanescente che cammina su degli inutili tacchi alti. Un brano che è un po’ una favola Disney, con la solita morale un tantino dura da accettare, ma di certo una splendida canzone da canticchiare.