Talassascolta: 5 artisti emergenti per giugno


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di Gerardo Russo

Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica mensile le 5 proposte che ci hanno convinto di più, in rigoroso ordine alfabetico. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a:  talassascolta@gmail.com

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12BBR – How does it end?

12BBR è il nome di un quartetto palermitano che ama viaggiare tra sonorità rock e blues. La loro è una musica adatta alle atmosfere più intense e difficili. Può accompagnarci in lungo viaggio, aiutandoci ad affrontare dubbi e timori, a volte anche paure, che potrebbero affiorare nella sua interminabile durata. O, perché no, il giusto sottofondo alla monotonia insopportabile di alcune giornate. Ad esempio la strada percorsa noiosamente per andare ogni giorno a lavoro, quando magari solo un azzardato attraversamento fuori dalle strisce pedonali può darti una scossa. Se sei quel pedone, questa è la canzone adatta a dare adrenalina a quel momento, seppur nella sua brevità. Ce ne sarebbero anche altre di situazioni possibili, ma in fondo, se non sono routine, non possiamo neanche conoscerle tutte. Il pezzo, di una straziante armonia, è la giusta sigla d’apertura di una vita tanto malinconica quanto rabbiosa. I contenuti di questo interminabile show impazzano nell’animo di chi si vede sia concorrente che spettatore della propria vita. Amore, stanchezza, sogni infranti si cumulano nell’impetuosa dolcezza di questo brano che vi suggeriamo di ascoltare a piccole dosi.

 

Chiara Ragnini – Un colpo di pistola                      

Chiara Ragnini è una cantautrice ligure che scrive pezzi di una dirompente carica pop  in grado allo stesso tempo  di raccontare storie intense e drammatiche. E tormentate come quella d’amore di Un colpo di pistola, brano costruito pezzo dopo pezzo con una minuziosa descrizione di immagini e sensazioni. “Un solco nel viso si perde nel bianco del muro”  è una delle tante frasi che riescono a catapultarci nelle emozioni della protagonista. Le parole combaciano perfettamente tra loro, attraverso rime immediate, contribuendo così a dare un ritmo intensissimo a questo pezzo accattivante. Gli errori, i ripensamenti, le delusioni viaggiano ad alta velocità in questa canzone, ma Chiara è abilissima a darci la giusta forza per resistere a tutto questo, con la sua voce guerriera che più che alle orecchie arriva alle vene.

 

Endrigo –  Straight outta Villaggio Sereno (BS)   

Nostalgia, poesia, feste in cantina, amici, banchi di scuola, rock. Sono questi i protagonisti del pezzo che vi consigliamo degli Endrigo. La band scrive un inno alla vita in provincia, partendo dal proprio luogo d’origine, come ironicamente suggerisce il titolo, ispirato al celebre brano degli N.W.A. Il pezzo ci insegna che quando si ha voglia di divertirsi ogni posto va bene: anche in una qualsiasi scuola elementare si possono vivere esperienze uniche, come l’incisione di una dichiarazione d’amore sul banco. Strofa dopo strofa si ripercorrono l’adolescenza, la voglia di ribellione e l’insofferenza provata verso i posti che sembrano non avere nulla da offrire. Finiamo spesso per odiare il nostro parco pubblico e ci spaventa l’idea di invecchiare e rimanere per sempre lì, dove siamo cresciuti. Uno squallido posto in cui ormai vivono solo tossici e pensionati nei bar. Scappiamo quindi per raggiungere l’America ma incontriamo solo fredde autostrade, distanze interminabili e ricordi asfissianti. La potenza di voci e chitarre rende il pezzo perfetto per un concerto o per un’inverosimile rimpatriata tra compagni delle superiori. La seconda non si terrà mai ed è proprio questo che renderà il brano ancora più intenso emotivamente.

 

Erin K  – No control                         

Erin K è un’interessantissima artista statunitense, il cui album è stato prodotto da Andrea Appino. Il suo genere miscela diversi stili con naturalezza. Prima di approcciarvi a lei bisogna avere il proposito di scomparire. Non ascoltatela mentre vi guardate allo specchio in ascensore, forse neanche in treno, quando un vetro inavvertitamente potrebbe rivelare la vostra immagine. Il brano che ci ha conquistato invita a non avere controllo e per farlo è necessario dimenticarsi di sé. Non essere nulla per poter essere in grado di essere tutto, cambiando una e più volte. Ci sembrerà innaturale, ma è il cielo stesso a cambiare ogni giorno sopra di noi. Siamo in grado quindi di vestire i diversi colori del cielo e delle stagioni, come ci mostra il video in cui l’artista balla in incantevoli paesaggi. Le tante sfumature della terra e del cielo diventeranno le vostre armature per resistere alle difficoltà della vita.

 

Orelle – Natura morta         

Orelle è una giovane cantautrice pugliese che ci ha affascinato per sensibilità e poetica. L’intimità che si crea nell’ascolto rende ogni suo brano una profonda esperienza da vivere rappresentando paesaggi nella mente. La presentiamo con Natura Morta che è un elogio alla vera bellezza, quella naturale fatta di cambiamenti e imperfezioni. Le rughe, i segni del tempo sulla nostra pelle, sono paragonati agli irregolari solchi di un vinile e ci lasciano sul corpo tanti momenti da rivivere e sentire addosso come fossero canzoni. La natura è però soprattutto evoluzione, non solo ricordi, ma futuro e vita da vivere. Il pezzo ci libera delle sovrastrutture che ci portano ad ammirare solo bellezze in scatola, “vera plastica” direbbe Orelle, rendendoci liberi di innamorarci delle ruvide cortecce degli alberi. Liberi di invecchiare, pronti a vivere per sempre.