Sei tutto l’indie di cui ho bisogno: Dalla community online al “Sei tutto l’indie Fest”

di Gabriele Naddeo

Dietro la pagina Facebook di Sei tutto l’indie di cui ho bisogno  ci sono due ragazzi, Giuseppe Piccoli e Gian Marco Perrotta, capaci di aver messo in piedi una community da oltre 40mila fan. Con la volontà di dare maggior risalto a gruppi emergenti, etichette indipendenti e circuiti musicali di nicchia, la pagina ha guadagnato in un tempo relativamente breve una fan-base attivissima, affiancando alle numerose collaborazioni sui social il lavoro con la Diavoletto Netlabel.  A questo punto, il prossimo passo per il duo di Sei Tutto L’indie (d’ora in poi STL) non poteva che coincidere con un grande raduno: sabato 13 maggio il Monk di Roma ospiterà la prima edizione del “Sei tutto l’indie Fest”, di cui Talassa è media partner. Approfittando dell’occasione della festa, abbiamo rivolto a Giuseppe qualche domanda sulla community di STL e sul futuro della pagina, chiedendo anche il suo punto di vista sulla promozione di artisti emergenti. Per avere tutte le info dettagliate sull’evento basterà dare un’occhiata a questo link . Di fatto, “Sei tutto l’indie Fest” ha in programma un calendario fittissimo diviso tra: Salotto di MONK (opening show gratuito): COMODONE – LIVE NOIA DISCHI DAL DIVANO

Sala concerti (ingresso a pagamento): Portobello SoundMòn (Zama release party), Mary in junePinguini Tattici Nucleari + DJ SET: LEOPARDI (powered by Indiesagio)

Area “Indie segni” con i banchetti dei seguenti illustratori: Alfio Martire illustratorAndy VenturaAntonio PronosticoBad Moon Rising ProductionCassandraDianthusTutti I Miei Disegni Inutili.


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40k fan è una bella cifra: secondo te cosa funziona in STL? Cosa cercano i fan dalla vostra pagina?

Tra le cose che stanno funzionando, sicuramente il coinvolgimento della community sotto tutti i profili: musicisti, etichette, fan, illustratori, media partner oltre che una presenza sempre più marcata anche offline. Credo che i nostri fan si aspettino di scoprire musica nuova e di rimanere sempre più aggiornati su quella “indie”. Poi c’è da evidenziare un fattore da non sottovalutare: l’“indie” è un circuito in ascesa poiché diversi artisti che lo rappresentano vendono sempre più  dischi e riescono a ottenere il fatidico “sold out” un po’ ovunque. Se ne sono accorti finalmente anche TV e radio nazionali, a discapito (per fortuna) dello strapotere dei talent show. Anche il Concertone del Primo Maggio ha previsto per la prima volta una line-up prevalentemente rappresentata da artisti “indie”.  La nostra pagina, che in tempi non sospetti ha cominciato a promuovere l’indie come fenomeno organico, credo abbia risentito di tutto questo movimento. Allo stesso tempo, lo speriamo,  credo che abbia anche di fatto contribuito a questi risultati importanti, crescendo ancora più rapidamente negli ultimi due anni.

Cosa, invece, secondo te ancora non funziona come vorreste?

Lo spazio per gli artisti emergenti: cerchiamo di condividere il meglio che ci arriva, ma ultimamente con la crescita della popolarità della pagina abbiamo sempre più roba da ascoltare e spesso non riusciamo ad essere al passo. Vorremmo  ottimizzare il tempo per concentraci maggiormente sull’ascolto di musica nuova, che è alla base della nostra filosofia. Ma stiamo lavorando per fare sempre meglio.

Il 13 maggio STL organizza la sua prima festa. In che direzione sta andando la pagina? C’è qualcosa che vorreste realizzare in futuro?

Innanzitutto dobbiamo ringraziare il Monk, noto locale nonché attivissima realtà culturale di Roma, che ci sta supportando in maniera decisa nella realizzazione di un evento che fino a qualche tempo fa consideravamo solo un sogno, ma che poi è diventato un passo in avanti, quasi necessario, date le sempre più numerose richieste della “community”. La direzione che sta prendendo la pagina è proprio quella di andare oltre l’online e allargarsi sempre più verso l’offline: festival, convegni, premiazioni, dj set, presenza negli eventi  e collaborazioni con radio. Ora, per il futuro sogniamo di rendere la nostra festa itinerante portandola in giro per l’Italia, magari realizzando anche un grosso festival estivo, sarebbe figo!

Un tempo era il blog a spingere la pagina, ora mi sembra che la situazione si sia invertita. Che ne sarà del blog?

Sì, personalmente tutto è cominciato col blog (www.scontroblog.it) nell’ormai lontano 2012. Ora vi  pubblico articoli solo sporadicamente. Le scelta è stata, ahimè, forzata: il tempo per scrivere sul blog diventava sempre meno e la community sempre più impegnativa. Ho deciso di dedicarmi maggiormente a Sei tutto l’indie di cui ho bisogno, anche per il valore che esso ha acquisito in termini di popolarità e quindi di impegno. Tuttavia, non escludo, anzi mi prometto di riprendere a scrivere con più costanza sul blog privilegiando quegli approfondimenti sulla musica indie e i suoi protagonisti che sarebbero impossibili attraverso i social.

Su STL vi arrivano sempre tantissime proposte da parte di gruppi e artisti emergenti, la vostra pagina poi è anche connessa a una netlabel. Che consigli daresti a un gruppo/artista esordiente che cerca di promuovere la sua musica?

Con Diavoletto Netlabel abbiamo creato delle sinergie per spingere artisti emergenti che con STL ci hanno particolarmente colpito e che abbiamo deciso di supportare a livello di distribuzione, promozione, booking e management. A un artista emergente che vuole promuovere la propria musica consiglio di avere tanta pazienza e di non lasciarsi prendere troppo dalla foga di emulare i “casi discografici” del momento. Avere personalità stilistica, sapersi raccontare, offrire e promuovere live interessanti e, come tutti i campi, fare public relations individuando i circuiti e i contatti giusti. Diffidare da chi vi aiuta solo per farvi un favore e trovare le persone che si innamorino veramente del proprio progetto facendo una programmazione seria e investendoci tempo e cuore.

 

C’è un gruppo/artista emergente che ti ha particolarmente incuriosito e su cui punteresti?

Tornando a Diavoletto Netlabel c’è un artista che abbiamo scelto di spingere con decisione con la nostra community: si tratta di Portobello, moniker di Damiano Morlupi, cantautore civitavecchiese non più giovanissimo che dopo tanta gavetta e una vita travagliata ha finalmente deciso di registrare in studio il suo primo EP “1980”. Un sabato mattina di settembre 2016 dopo avermi aggiunto su Facebook mi manda un pezzo che mi fa balzare letteralmente dal letto, chiedendomi semplicemente se lo potessi condividere in pagina: lo chiamo e gli dico “togli tutto da YouTube, facciamo qualcosa insieme!”. Da allora ne è nato un grande rapporto di amicizia poiché siamo molto in sintonia, anzi forse ci completiamo,  sull’approccio  alla musica contemporanea. “1980” è l’espressione di un cantautorato umile e critico, che non ricerca facili sensazionalismi nei testi, ma va dritto al punto, risultando nello stesso tempo molto “pop” e leggero, con un sound che recupera insegnamenti degli anni ’80 e ’90. È stato paragonato ad artisti come Carboni, Venditti, Stadio, Ramazzotti e addirittura gli Strokes per “Anima Libera”. Tutto questo credo debba bastare ad incuriosire, mentre siamo già al lavoro sul primo LP che vedrà un lavoro lungo e minuzioso.

L’ultima: con che criterio su STL scegliete le canzoni da pubblicare? Penso a 4 artisti random che non troverei condivisi sulla pagina e la cosa mi incuriosisce: Jovanotti, Ornella Vanoni, Ghali, Vasco Rossi.

Argomento tanto interessante quanto critico: innanzitutto la musica che condividiamo deve essere prodotta  in Italia (a prescindere dalla lingua) e in genere deve avere almeno una di queste caratteristiche: alternativa, autoriale, emergente, prodotta da etichette indipendenti. Devo dire che i criteri sono diventati sempre meno rigidi rispetto all’inizio, quando pubblicavamo rigorosamente tutto ciò che non era prodotto da major. Poi ci siamo mossi in sintonia con la percezione generale di musica indie, che è diventata anche la nostra e che nel frattempo si è evoluta, allargando i criteri: qualsiasi realtà per sopravvivere non può prescindere dai mutamenti esterni, ma nel nostro piccolo cerchiamo anche di influenzarli. Provo a risponderti ad uno ad uno sugli artisti che hai citato:

  • Jovanotti: non rientra nei nostri canoni editoriali tranne quando collabora con artisti della scena (vedi TARM e Vasco Brondi). La cosa curiosa è che la pagina di Jovanotti è tra i nostri follower e di questo siamo molto fieri, poiché seguo Jovanotti sin da quando ero bambino ed era il rapper scanzonato lanciato da Cecchetto.

  • Ornella Vanoni: grandissima voce e artista, che stimo tanto. Non rientra nei nostri canoni poiché è fondamentalmente un’interprete.

  • Ghali: forse qui non sei stato abbastanza attento (scherzo), lo abbiamo pubblicato almeno una volta, sulla base di una riflessione che abbiamo fatto sulla questione che i generi rap e trap oggi si intersecano sempre più sia nelle collaborazioni artistiche che nei gusti degli ascoltatori con la musica indie. Per tale motivo ci siamo aperti maggiormente a questi generi, che hanno una capacità sempre più elevata di raccontare la realtà di oggi. Per questo nell’ultimo anni sulla nostra pagina trovi anche gente come Willie Peyote, Mecna, Dutch Nazari, Rancore, Liberato.

  • Vasco Rossi: da tempo abbiamo una rubrica intitolata “influenze indie”. Qui ci passano “classici” della musica italiana che hanno influenzato la scena contemporanea. Dal cantautorato impegnato di De André, De Gregori, Gaetano fino a gente come Dalla, Venditti, Carboni e, appunto, Vasco Rossi. In questo contenitore in futuro potresti trovarci di tutto.