Talassascolta: 5 artisti emergenti per aprile


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di Gerardo Russo

Sulla mail di Talassa ci arrivano quotidianamente messaggi di uffici stampa, etichette, artisti e gruppi emergenti che ci propongono di ascoltare la propria musica. Noi siamo felicissimi di farlo e abbiamo deciso di raccogliere in una rubrica mensile le 5 proposte che ci hanno convinto di più, in rigoroso ordine alfabetico. Se avete voglia di farci ascoltare qualcosa, mandate tutto a talassascolta@gmail.com

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CARLO VALENTE – La trattativa Sandro-Maura

Carlo Valente è un giovane cantautore reatino, abile a raccontare con parole semplici e colorate la realtà, anche triste, che ci circonda. La trattativa Sandro-Maura è un pezzo a metà tra romanzo e storia. Prova a umanizzare il morboso rapporto tra lo stato e la mafia, liberandolo da tutte le sue sovrastrutture e raccontandone, invece, le debolezze “sentimentali” attraverso le vicissitudini di un romantico rincorrersi tra due amanti. Le canzoni di Valente donano la giusta empatia, sia a chi scrive che a chi ascolta. L’artista s’immerge in realtà che vanno oltre la sua vita personale, prova a viverle, a soffrirne, finisce così per trasformare tutto ciò che incontra in “personaggi”, raccontandoceli a modo suo: trombe suonate a festa e vivacità da tutte le parti. Non importa che alcuni temi non siano proprio allegri, scorrono in scioltezza uno dopo l’altro, finendo per sembrare una cosa semplice, una cosa vicina a noi, che non ci fa paura.

 

GABRIELLA LUCIA GRASSO – Cunta e pigghia

Gabriella Lucia Grasso è una cantautrice siciliana prodotta dalla Narciso Record di Carmen Consoli. Il brano in questione è inserito nell’album “Vussia cuscienza”, tutto cantato in siciliano. La musica tradizionale, ben inserita in un contesto contemporaneo, esalta i testi caratterizzati da una pungente ironia. Il brano Cunta e pigghia, tra i più orecchiabili, è una potenziale danza popolare del prossimo secolo. Sembra avere tutte le caratteristiche giuste per diventare essa stessa un classico della “futura” canzone tradizionale, siciliana e non. Perché è una canzone per il popolo, perché prende in giro i potenti come i migliori giullari hanno saputo fare e perché invita tutti a ballare e a sbeffeggiare chi è al di sopra nella scala sociale.

 

L’EDERA – Maggio

L’Edera è il progetto di Alberto Manco, studente salentino che racconta bene l’universo dei giovani d’oggi dalla sua camera da fuorisede a Parma. Le sue canzoni sono piene di carica emotiva e adrenalina. L’idea del cielo in una stanza della canzone italiana sembra ormai cambiata nel nuovo millennio. La stanza è una semplice cameretta con un letto singolo, che finisce spesso per essere il nostro universo nel corso delle giornate. Il mondo intero ci arriva da internet, nottate insonni viaggiano tra Netflix e preparazioni degli esami. Intrappolati in questo letargo, aspettiamo il nostro maggio per rifiorire, magari con un po’ di sole avremo meno paura di uscire e troveremo l’occasione giusta. L’occasione giusta per sentirvi meno soli, e scaricare la vostra adrenalina, ve la offre Maggio.

 

NOWHERE – Dreams

I Nowhere sono una band alternative rock bresciana, prodotta da Indie Box Music. Li presentiamo con il loro video d’esordio, Dreams, ballata struggente e romantica. La canzone si presta bene, con suoni mistici e oscuri, a fare da sottofondo a una passeggiata in riva al mare di sera. Armatevi delle vostre cuffiette e godetevi questo viaggio interiore. Il brano dura 6 minuti, tutti pieni di sensazioni contrapposte: nostalgie, sogni, fantasie e spaesamenti. Se non avete il mare vicino e le vostre cuffiette le avete perse, allora vedetevi il commovente video del brano. Attenzione, però: il vostro cuore potrebbe non reggere.

 

SOFA KING – Riding a puppet

Pensate ai colori dei Kaiser Chiefs, mescolateli con la melodica voce dei Muse, aggiungete la carica dirompente degli Eagles of Death Metal e un po’ dell’aggressività degli Zen Circus. Ecco i SoFa King, il cui disco omonimo è prodotto da I dischi del minollo con distribuzione Audioglobe. Nei loro brani ci troverete la teatralità di colonne sonore di film e spettacoli che ancora non esistono, condita da ritmi scanzonati e spregiudicati, tali da creare ritornelli musicali ossessivi quanto basta per annullare qualsiasi pensiero. Una voce leggera, quasi sottofondo del ritmo, rende poi i pezzi irresistibilmente ballabili e canticchiabili. Riding a puppet è un brano ricco di suoni taglienti sparsi qua e là, gettati a piccole dosi nelle melodie, con la chitarra che crea un delicatissimo effetto sonoro, simile al rumore di una goccia che cade in una pozzanghera. Gustateveli. Non ci resta che imparare i loro testi e cominciare a cantare.