Duecartellespazinclusi: Il taccuino di A.Z. – Harry Chandler & George Fellow


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di A.Z.
Nella nostra ultima puntata abbiamo lasciato un figlio, in un classico momento di crisi esistenziale, dovuto semplicemente alla constatazione che, nonostante la forza, il vigore, le idee, nessuno è invincibile. E, come spesso accade per i giovani, tanto più forti sono le delusioni, altrettanto è grande la capacità di rialzarsi e riprendere la strada. La strada che lo ha fatto avvicinare alle macerie dell’ormai abbattuto teatro Alhambra e, immerso nei suoi pensieri, lo ha fatto scontrare tra il fumo e le polveri con un paio di individui piuttosto sfuggenti, e che avevano una certa fretta. Diamo loro un nome: Harry Chandler e George Fellows. Sono realmente esistiti e vi racconto una loro avventura, così come l’ho interpretata io.

Il teatro Alhambra è ormai un ammasso di polveri e detriti. L’ultimo atto è consumato, una squadra di operai, dopo aver assistito quasi incredula alla performance di Max Miller ed essersi fatta più di qualche risata, ha compiuto il proprio dovere, osiamo immaginare con un certo malincuore. Harry e George sono due di questi operai che però, a differenza dei colleghi, avranno di lì a poco non una, ma due storie da raccontare ai nipoti. Camminando tra le macerie del teatro, in corrispondenza della platea, George s’imbatte in qualcosa di piccolo e, sebbene impolverato, lucente. In sua compagnia c’è l’amico, si ritrovano tra le mani un braccialetto. Ci soffiano sopra, probabilmente lo spolverano con la manica della camicia impolverata anch’essa. Se lo guardano e ci pensano. Ma è questione di poco. Si sa, in fondo le fortune capitano solo agli altri. Ormai è certo, dopo avere bene analizzato l’oggetto, la soluzione è una sola: non vale niente, altrimenti non lo avrebbero trovato loro. Poiché è George ad averlo raccattato, con buona pace e forse anche disinteresse diHarry, se lo porta a casa. Se lo porta a casa e lo dà al suobambino. Un oggetto senza valore e luccicante può essere un buon divertimento per suo figlio. E il bambino se lo tiene, forse come un tesoro segreto, magari ci gioca, magari gli piace il tintinnio che fa quando lo lascia cadere per terra. E io me lo vedo lì, il signor George Fellows, di ritorno da una delle tante giornate di lavoro, seduto sulla sedia dopo cena a osservare suo figlio giocare. E m’immagino quel tarlo che ha in testa da giorni, non sa cos’è, ma non lo lascia tranquillo.

Alla fine, all’ennesimo tintinnio del braccialetto, cambia sguardo, si tira su dalla sedia e finalmente il tarlo viene fuori: ma in fondo chi l’ha mai visto un oggetto di valore, e Harry non è che ne sappia di più! La decisione è presa, George decide di farlo valutare da un esperto, possibilmente un orafo o un gioielliere. Convinto comunque del poco valore, prende il braccialetto da suo figlio, sicuro di restituirglielo a breve. Si reca dal gioielliere. Questi, appena lo vede entrare, non un cliente abituale, già immagina qualcosa di strano. Ma valuta l’oggetto con cura, dopo avere ascoltato le parole di George, e gli dà una mezza risposta. Il braccialetto non è una patacca, ma è fatto di oro e di platino, non da diventarci milionari, ma certamente utile alla vita di un operaio.

Così George se ne torna a casa contento e già immagina che le cose stanno prendendo una piega inaspettata. Purtroppo quello che non sa George è che il gioielliere, non si sa come, dal suo monocolo, oltre a dedurre che il braccialetto è pregiato, ha anche dedotto che non è nelle mani appropriate e quindi non resta che chiamare la Polizia. La Polizia, fatta una breve indagine, decide di arrestare George per furto di gioielli e, visto il grave atto, mette in manette anche il complice Harry. George si morde le mani, lo sapeva che non tutto poteva filare liscio. Harry, in manette ancora si chiede: perché, che ho fatto? Non sarà per la rissa di ieri al pub. E poi perché mi ritrovo qui con George, lui non c’era al pub. Arrestati per otto lunghe interminabili ore senza motivo, se non un presunto furto. È questo che tocca agli operai che provano ad avere un po’ di fortuna, e anche ai loro inconsapevoli amici.

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Ma l’avventura ha il suo lieto fine, va bene che sono operai, va bene che non se lo possono permettere un gioiello, ma al teatro ci hanno lavorato veramente. E in fondo, la storia è plausibile e, anche se li abbiamo arrestati e interrogati separatamente, la loro versione ha un senso e non ci sono contraddizioni. E poi Harry, diciamolo, questo al limite una scazzottata, sembra che neanche si ricorda di averlo visto il braccialetto. Nessuna denuncia negli ultimi mesi, nessuna persona a reclamare il braccialetto. Il giudice decide, non è furto e roba trovata è di chi se la piglia. Il braccialetto è nuovamente nelle mani di George, perché il fatto non sussiste. Harry, ancora non ha capito cosa sia successo veramente, ma almeno se ne torna al pub. Gli hanno fatto pure le foto durante la giornata, almeno saranno usciti bene. Tornato a casa, George, appurato che la storia potrebbe continuare, decide che la prima cosa da fare è sbarazzarsi del braccialetto e guadagnarci il più possibile. Se lo vende per sette sterline, pochi maledetti e subito. E non è che ci abbia visto male. La notizia con tanto di foto dei due operai viene inserita nei trafiletti della cronaca dei giornali. Così tempo dopo, un signore, sentendo parlare casualmente dell’episodio, si ricorda che qualche anno prima ha perso un braccialetto, proprio quella sera che è stato a teatro. Va a reclamare dalla Polizia il suo oggetto di valore, ma ormai è bello che andato. Nessuno saprà mai se si è trattato dello stesso braccialetto. Sicuramente chi indosserà il braccialetto trovato non saprà dell’avventura che lo ha visto protagonista. Sicuramente, a scanso di equivoci, George ha fatto bene a toglierselo di mezzo, e ha due buone storie da raccontare ai nipoti. Che dire di Harry, racconterà ai nipoti di Max Miller e dell’Alhambra. E poi racconterà di quella volta che è finito sui giornali, senza neanche aver capito bene il perché.

 

LE IMMAGINI DELL’ARTICOLO SONO ESCLUSIVA PROPRIETÀ DEL SITO http://www.arthurlloyd.co.uk DA CUI ABBIAMO SCOPERTO LA STORIA COSÌ COME AVVENUTA. RINGRAZIO PERSONALMENTE IL SITO PER TUTTE LE NOTIZIE CHE MI HA REGALATO.