di Gabriele Naddeo
Nel 2015 si è parlato tanto della cosiddetta “attitudine italiana” alla musica elettronica, capace di far muovere un bel po’ di culi anche al di là dei confini nazionali. Clap Clap, Populous, Go Dugong , Godblesscomputers sono solo alcuni dei produttori più citati nell’arco degli ultimi 12 mesi, così come White Forest, Bad Panda, Fresh Yo! e Gang of Ducks alcune delle etichette più in forma sotto questo punto di vista. Che l’elettronica italiana goda di ottima salute ce lo hanno poi confermato una serie di album strettamente collegati o meno all’attitudine italiana di cui sopra. “Die”, il capolavoro di Iosonouncane, è stato forse il caso più eclatante in questo senso, seguito a ruota da molti altri album di gran classe legati ad artisti come gli M+A, Matilde Davoli o i Celluloid Jam. Non è certo una lista esaustiva (né vuole esserlo, data la mole non indifferente di ottimi dischi pubblicati negli ultimi due anni), ma rende già l’idea di come dal 2014/2015 si può considerare l’elettronica ‘made in Italy’ uno dei generi più in forma nel nostro Paese, se non proprio il più in forma in assoluto. Senza voler soffermarsi troppo sul grande lavoro svolto in parallelo da festival come il Club To Club di Torino e lo Spring Attitude di Roma (vi basterà dare un’occhiata alle rispettive line-up per capire di cosa si sta parlando), la bella notizia è che a quanto pare anche il 2016 sarà un anno memorabile per l’elettronica nostrana. “Le voci” – singolo pubblicato da Cosmo lo scorso 29 febbraio e anteprima del nuovo album di Marco Jacopo Bianchi – il Club to Club ve lo porta direttamente nella vostra cabina della doccia, confermando l’abilità dell’artista di Ivrea di fondere in maniera impeccabile cultura clubbing e neo-cantautorato italiano.
Già che si parla di 42 Records, bisogna necessariamente citare Jolly Mare: anche in questo caso ‘Temper’ è solo il primo estratto dall’attesissimo lavoro del produttore pugliese, “Mechanics”, in uscita per Bastard Jazz/42 Records ad aprile e in vinile per il mercato statunitense, a maggio in versione cd per quello italiano. ‘Temper’ (mandato in onda, tra l’altro, anche su BBC Radio1) è l’esempio perfetto di come un loop qualsiasi possa diventare un capolavoro nelle mani del produttore giusto: 7 minuti e passa in cui assisterete alla graduale trasformazione di un ritmo qualunque in un groove pazzesco dalle mille sfumature. Se Agatha Christie ha ragione quando dice che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” non può che far bene incastrare in questo discorso anche “Solar Valley” dei Niagara. Un altro primo assaggio (e che assaggio!) di un lavoro di prossima pubblicazione che sta facendo molto parlare di sè: “Hyperocean”, 29 aprile, Monotreme Records. Bisognerà allora aspettare aprile e maggio per affrontare la faccenda in modo più definito, ma le premesse entusiasmano e permettono il lusso di sbilanciarsi quando si crede che anche il 2016 sarà un altro grande anno per l’elettronica nostrana. L’ipotesi, d’altronde, sembra avvalorata anche da alcuni esordi di tutto rispetto: l’avete ascoltata “Vulkaan” dei napoletani Yombe? Qui le sonorità tribali tanto care ai fan di “Night Safari” vanno a braccetto con il pop e con il soul. Il risultato (video compreso) è davvero sorprendente.